Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

60 anni fa la svolta Mercedes nei camion con il 'muso corto'

Dal modello L222 all'attuale Actros, la sicurezza come faro

Redazione ANSA ROMA

Sono passati 60 anni dal marzo 1959 quando Mercedes-Benz rivoluzionò la sua proposta di camion presentando i "muso corto" L322, L327 e L337. Design ispirato alle auto della Stella e soluzioni avanzate, in particolare nel campo della sicurezza, puntavano a contribuire all'internazionalizzazione del marchio e ad aprire una nuova strada in un settore che oggi vede il brand tra i principali attori con Actros. Un mezzo, quest'ultimo, che presenta avanzati dispositivi di guida assistita, come il sistema di riconoscimento dei pedoni con frenata automatica di emergenza. Un truck che si pone al vertice di una gamma completa di proposte per i trasporti commerciali che spaziano dagli elettrici ai furgoni compatti Vito.

La premiere dei tre L serie 300 avvenne, appunto, nel marzo del 1959 a Francoforte, la passerella davanti al grande pubblico degli automobilisti seguì di qualche mese, sempre nella cittadina sul Meno, nell'edizione dello stesso anno del Salone internazionale dell'auto (IAA), dal 17 al 21 settembre. I nuovi mezzi erano caratterizzati, appunto, da un cofano corto e dal fatto di avere il motore posizionato sotto la cabina, in netta contrapposizione con la soluzione a cofano lungo e motore esterno, impiegata sino a quel momento. Cabina realizzata in acciaio per una maggiore resistenza in caso di urto, con superfici vetrate ampie che assicuravano un'elevata visibilità al guidatore.
La meccanica robusta e affidabile, in linea con gli standard del brand, e un comfort di riferimento per quegli anni, in particolare dal punto di vista acustico, erano altri atout della gamma "L", insieme alla versatilità di utilizzo e alla disponibilità della trazione integrale.

Il design del frontale era caratterizzato da fanali tondi integrati e da passaruota dalla forma chiaramente ispirata alle auto Mercedes dell'epoca. Prodotti a Mannheim, i tipi L322 e L327 erano di categoria media, con un cofano più lungo di 30 cm la variante L337 rientrava fra i mezzi pesanti e veniva assemblato nell'impianto di Gaggenau. Nel 1961 l'offerta fu ampliata con L328 (dal 1963 rinominato L911), che aveva un diametro di sterzo inferiore di 2,4 metri rispetto al comparabile modello a "muso lungo" L 312.
Con le varie evoluzioni, i modelli "L" furono prodotti sino agli anni Novanta in circa un milione di esemplari. Quello di maggior successo fu L322: dal 1959 al 1969 fu prodotto in oltre 60mila esemplari, numerosi con trazione integrale. Dal 1963 fu chiamato 1113, a sottolineare la portata utile di 11 tonnellate e la potenza del motore di 130 Cv.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Modifica consenso Cookie