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Lamborghini, da noi i robot non sostituiscono l'uomo

Ad Domenicali, arriverà l'ibrido ma sarà esclusivo

Redazione ANSA BOLOGNA

BOLOGNA - "Lamborghini mantiene la centralità dell'uomo associando le mani alla robotizzazione.

L'uomo e la donna sono al centro, la tecnologia deve aiutarli a lavorare meglio. I robot non si sostituiscono al lavoro dell'uomo". Quindi non è vero che la tecnologia toglie lavoro: "Al contrario. Noi abbiamo creato posti, inserito più di 500 persone in due anni e abbiamo oltre 1.600 dipendenti. La tecnologia alimenta la crescita, in tutte le dimensioni". Lo spiega, in un'intervista a Qn-il Resto del Carlino, Stefano Domenicali, presidente e ad di Lamborghini dal 2016. "Siamo un brand aspirazionale, per questo giovane. Uniamo la passione per l'auto a tecnologia, dinamicità, modernità e gusti giovanili.

L'acquirente delle nostre sportcar ha tra i 30 e i 45 anni".

"Arriveremo a ibridizzare il motore a 12 cilindri perché è un passo necessario per rispettare le normative sempre più stringenti nell'ambito delle emissioni - aggiunge Domenicali - però restiamo fermi sulle nostre motorizzazioni, a differenza di altre case". Vedremo una Lamborghini tutta elettrica? "Magari fra dieci anni. Abbiamo già un modello per mostrare come potrà essere e stiamo studiando la tecnologia con i laboratori di ricerca del Mit di Boston. Ma vogliamo arrivarci quando saremo maturi per garantire sempre la parte emozionale della guida".

Nel 2017 Lamborghini ha aumentato le vendite del 10% rispetto all'anno precedente (da 3.457 a 3.815 unità consegnate nel mondo, nel 2010 le auto vendute erano state 1.302) ed il fatturato ha superato un miliardo di euro. "L'obiettivo - sottolinea Domenicali - deve essere una crescita stabile, la dobbiamo calibrare con l'esclusività: bisogna avere sempre una macchina in meno di quelle richieste. Questo rafforza il valore del brand". Intanto in giugno i primi proprietari si metteranno al volante di Urus, il nuovo super Suv di casa Lamborghini, un gioiello che parte da 206mila euro e completamente diverso dalle super sportcar che hanno segnato la storia del Toro.

Cosa distingue Ferrari e Lamborghini? "Ci sono differenze organizzative e di filosofia. Lamborghini ha una struttura molto definita, integrata in una logica aziendale tedesca. Ferrari è un'azienda più snella. Il risultato è che entrambi facciamo macchine straordinarie. Il nostro è un concetto di lusso informale, quello di Ferrari è più tradizionale. E il nostro cliente è più giovane di quello Ferrari". (ANSA).

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