ROMA - Il nuovo modello Alfa Romeo che FCA presenterà domani pomeriggio nel rinnovato Museo di Arese, salvo sorprese dell'ultimo minuto, dovrebbe riprendere il nome della Giulia, vettura prodotta dalla marca lombarda dal 1962 al 1977.
Pensata e progettata come erede della Giulietta, la Giulia è stata fabbricata in quasi un milione di unità (di cui 572mila in versione berlina) e nei tre lustri di produzione è stata proposta in numerose varianti di motore e carrozzeria, tra cui coupé, cabriolet e spider.
Caratterizzata da una meccanica d'avanguardia - come il quattro cilindri bialbero, il cambio a 5 marce e le sospensioni a quadrilateri deformabili di derivazione agonistica - l'Alfa Romeo Giulia proponeva una innovativa scocca a deformazione differenziata e un'aerodinamica record per il tempo, con un Cx pari a 0,34, tanto che uno degli slogan più utilizzati fu ''Giulia, l'auto disegnata dal vento''. La presentazione della Giulia avviene in una cornice adeguata alle caratteristiche della vettura e al DNA sportivo del brand: per il reveal del 27 giugno 1962 viene infatti scelto l'Autodromo Nazionale di Monza, in perfetta sintonia con la sigla Ti già utilizzata nella 1900 e che era appunto l'acronimo di Turismo Internazionale, una categoria di auto da corsa realizzate partendo da modelli di serie. Alla Giulia Ti 1600 del 1962 (92 Cv) segue già nel 1963 la Giulia Ti Super da 112 Cv realizzata espressamente per partecipare alle gare e dotata di carrozzeria alleggerita. Di questo modello - oggi ricercatissimo dai collezionisti - furono realizzati solo 501 esemplari. Nel 1964 Alfa Romeo aggiorna la Giulia Ti con 4 freni disco e leva del cambio a cloche sul pavimento anziché al volante e lancia la Giulia 1300 più 'accessibile' e dotata di motore da 78 Cv e cambio a 4 marce. E' invece del 1965 la Giulia Super con finiture più curate (plancia in legno, strumenti circolari, sedili ridisegnati, profili sottoporta cromati, biscioni smaltati sui montanti posteriori) e motore da 112 Cv. L'evoluzione della Giulia 1300 porta al debutto nel 1966 la Ti con una variante da 82 Cv. Nel 1968 arriva invece al posto della Giulia Ti la versione di accesso 1600 S con motore da 95 Cv, mentre nel 1969 la Super viene potenziata a 116 Cv. Anche la Giulia 1300 diventa 'Super' nel 1970 (motore bicarburatore da 102 Cv e cambio a 5 marce) fino al debutto l'anno successivo della Seconda Serie 'unificata' denominata Giulia Super e semplificata con due soli motori 1.3 da 103 Cv e 1.6 da 116 Cv, in produzione fino al 1974. A chiudere la gloriosa storia della Giulia provvedono in quell'anno le versioni Nuova Super 1.3 e 1.6 con importanti modifiche estetiche e nell'abitacolo e gli stessi motori della serie precedente, affiancate per un breve periodo da una piccola serie di Giulia Nuova Super Diesel, dotata di motore Perkins da 55 Cv. Alfa Romeo Giulia esce dai listini nel 1977.