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Dealer Report, auto elettrica sotto il 4%, vola ibrida

Tra chi comprerebbe una vettura il 35% vorrebbe un'ibrida

Redazione ANSA TORINO

 Nel 2022 l'auto elettrica perde mercato e scende a quota 3,7%, l'ibrida vola al 34%, perdono terreno le vetture benzina e diesel. Per sette italiani su dieci non è un buon momento per spendere, ma chi è propenso agli acquisti ha l'auto nuova in cima alle preferenze. È emerso dall'Automotive Dealer Report 2023 (Adr) di Italia Bilanci, presentato a Torino. Cento concessionarie auto, che insieme fatturano oltre 10 miliardi di euro e impiegano più di 10mila persone, hanno partecipato all'evento, organizzato a Spazio Group dal Think Tank AnticrisiDay, con il sostegno di Nobis Assicurazioni.
    Il report mostra come l'elettrico in Italia stenti a decollare: nel 2022 la quota è scesa dal 4,6% del 2021 al 3,7%.
    "È un mercato ancora marginale, rappresentato da neanche 50mila vetture. Prezzi eccessivi, punti di rifornimento insufficienti e autonomie ancora limitate continuano a essere un freno importante alla crescita dell'elettrico. In Germania la quota è al 10%, in Francia al 14%, l'Italia resta indietro.
    Probabilmente con gli investimenti del Pnrr qualcosa cambierà" spiega Fausto Antinucci, amministratore delegato di Italia Bilanci. Crescono invece le ibride, che guadagnano il 34% del mercato nel 2022, mentre nel 2021 erano al 29%. L'alimentazione a benzina cala al 27,5%, in lieve salita le alimentazioni a gas e a metano che si attestano al 9,7% del mercato, con oltre 130mila unità.
    La propensione a spendere rilevata a gennaio 2023 dall'Osservatorio Findomestic è bassa: 7 italiani su 10 preferiscono attendere. Ma tra le intenzioni all'acquisto a tre mesi, l'auto è in testa: il 30% infatti vorrebbe comprare un'auto nuova. Il 35% vorrebbe un'ibrida, il 22% non saprebbe quale motorizzazione scegliere, solo un 10% sceglierebbe un'auto elettrica. I motivi? Per il 64% degli intervistati sono i costi troppo elevati, il 54% vede come ostacolo la ricarica della vettura, mentre il 30% non si fida dell'autonomia sui viaggi lunghi. 

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