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Il car sharing cresce e fa rinviare acquisto auto nuova

61% degli iscritti in Italia posticipa investimento per veicolo

Damiano Bolognini Cobianchi MILANO

MILANO - La crescita dei servizi legati alla mobilità condivisa non sembra far bene all'industria tradizionale dell'auto. Il 61% degli utenti italiani di car sharing o ride sharing dichiara, infatti, di aver rinviato o evitato l'acquisto di un veicolo nuovo, proprio in seguito all'utilizzo dei nuovi servizi di mobilità. La percentuale è del 57% se si considerano solo gli iscritti che vivono nei centri urbani. Il dato è simile a quello osservato in altri Paesi continentali, dove oscilla tra il 50 e il 60 per cento.

Secondo i risultati della ricerca ''Mobilità condivisa - verso l'era del robotaxi'', realizzata da AlixPartners, presentata e commentata nel corso dell'evento #ForumAutomotive, ''gli italiani sono, in Europa, gli utenti più fidelizzati ai servizi di condivisione dell'auto e nei prossimi 12 mesi ci si attende un'ulteriore crescita di queste due nuove forme di mobilità nel nostro Paese''. L'analisi evidenzia come tale di servizio sia destinato a crescere nel mondo, con velocità differenti imputabili a vari fattori.

''Le forme di mobilità condivisa - è stato chiarito - evidenzino trend differenti nei mercati in cui sono presenti da più tempo''. Negli Stati Uniti, per esempio, dal 2013 al 2017 nelle grandi città il loro utilizzo è sceso del 20% e ''la curva di sviluppo è destinata a restare piatta anche nei prossimi 12 mesi''. Per il 2018-inizio 2019 gli analisti si attendono nella stessa realtà, invece, un aumento del 18% del ride sharing. ''Lo sviluppo di questo comparto negli Usa appare polarizzato sui due brand Uber e Lyft, conosciuti rispettivamente dal 94% e dall'81% degli utenti di ride sharing. Tutti gli altri marchi sono conosciuti da meno del 5% degli utenti''. Più dinamiche appaiono le previsioni per l'Asia: in Giappone, nei prossimi 12 mesi sono attesi valori tra +30% e +40% sia per il car sharing sia per il ride sharing, in Cina del +40%.

Da ricordare, secondo i riscontri 2016, i più recenti disponibili, che nella UE gli utenti di car sharing sono circa 4,5 milioni, con Germania e Italia leader in questo settore. In Italia, infatti, a tale data risulterebbero 1,1 milioni di iscritti. Da noi, si legge nella nota di commento alla ricerca, alla domanda ''quando è stata l'ultima volta che hai utilizzato uno di questi mezzi di trasporto nelle aree metropolitane, il 76% del campione ha citato i mezzi pubblici (in Germania e Francia, rispettivamente, 85% e 83%), il 61% i taxi, il 35% (percentuale più alta tra i vari Paesi del campione) il car sharing e il 27% il ride sharing''. 

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