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In Italia aumenta la fiducia nel settore automotive

Cifre presentate al Motor Show, i venditori i più positivi

Redazione ANSA

ROMA - Il mercato dell'auto che continua a tirare, l'aumento del numero di aperture di aziende del settore e il generale clima di fiducia intorno all'automotive sono stati oggetto di dibattito nell'area convegni del Motor Show, in occasione della diffusione da parte di Federmotorizzazione e di Confcommercio Mobilità dei dati della seconda indagine semestrale dell'Osservatorio sulle imprese del settore mobilità. Oggi le aziende del commercio automotive in Italia sono circa 130mila, pari al 3,6% del totale: l'80% sono riparatori e altro, il 20% sono rivenditori che per fatturato valgono l'83% del comparto. Realizzata da Format Research, la ricerca presentata si basa su una serie di interviste effettuate a un campione di mille fra imprenditori e manager di aziende del settore che operano dalla vendita, all'assistenza, alla riparazione e ricambi di veicoli a quattro e a due ruote. Le rilevazioni confermano una generale fiducia nel futuro di chi lavora oggi nel comparto. Nel secondo semestre di quest'anno si è passati da un indice di 39,7 a 40,0 (il valore si ottiene sommando la percentuale di chi vede un miglioramento con la metà di chi ritiene che non sia cambiato nulla). In questo quadro sono i rivenditori a essere più positivi con 44,7. A livello più generale risulta stabile il numero degli addetti, sulla domanda e offerta di credito si registra che il 35,4% delle richieste viene soddisfatto integralmente e che il 20% viene respinto. E' stato poi evidenziato come per rispondere alle nuove esigenze del mercato saranno sempre più importanti l'aggiornamento e la formazione del personale, un fatto su cui l'88,2% degli imprenditori si dichiara d'accordo. Per quello che riguarda il numero di imprese cresce quello delle nuove attività nell'automotive: nel 2016 sono state 5.028 contro le 4.649 del 2015. Rimane, comunque, ancora negativo il saldo complessivo perché, sempre nel 2016, sono state oltre 5.800 le imprese che hanno cessato la loro attività. Infine, è stato evidenziato come secondo i dati Istat gli occupati nelle imprese ricollegabili alla mobilità siano 450mila ma, considerando tutte le figure professionali, secondo i relatori "è lecito stimare che l'intero indotto conti oggi un milione di addetti occupati, per oltre il 50% nel Nord Italia".

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