Rispetto all'anno precedente si è registrato un aumento del 6,5% e cioè di 1,2 milioni di persone con queste origini.
L'incremento dei migranti è dovuto in particolar modo al flusso di ucraini, arrivati dall'Ucraina a causa della guerra. E le ragioni principali che spingono a lasciare le terre natie sono: fuga, asilo e protezione internazionale nel 27,9% dei casi; ricerca di lavoro nel 24,2%; e ricongiungimento familiare per il 23,9%. Dai dati risulta anche che, dei 15,3 milioni di immigrati registrati nel 2022, il 40% è arrivato a partire dal 2013 (6,1 milioni): nel 47% dei casi si tratta di donne, nel 53% di uomini. Un altro dato interessante è l'età: con una media di 29,9 anni questi immigrati sono decisamente più giovani della media del resto della popolazione (47 anni), spiega il rapporto.
I tre paesi principali di provenienza dei migranti dal 2013 sono stati la Siria (16%), la Romania (7%) e la Polonia (6%).
L'Ucraina segue al quarto posto con un 5%, ma il rapporto aggiunge che il censimento degli arrivi dal Paese occupati dalla Russia non era ancora terminato quando sono stati rilevati i dati.
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