"L'idea di concorrere per questo premio è stata sua ed è la prima volta che vinco nella sezione MedWips, anche se sono un vecchio amico della manifestazione", ha detto ad ANSAmed Masharawi, che nel 2008 vinse il Concorso Ufficiale - Amore & Psiche con il lungometraggio 'Il compleanno di Laila'. "In 40 anni di carriera ho partecipato a tutti i festival più importanti, da Cannes a Venezia, da Berlino a Toronto, ma il MedFilm ha un calore particolare perché è davvero focalizzato sull'incontro di persone e sui film, mi piace molto venire a Roma per quest'appuntamento", ha continuato, precisando che 'Passing Dreams' uscirà a marzo.
"Più importante del denaro e della vittoria è che gli sia stata riconosciuta legittimità, che abbia destato interesse. La storia del film si svolge nell'arco di una giornata a parla della Palestina, del suo popolo, dei controlli e posti di blocco che riguardano la vita dei palestinesi".
Nato a Gaza in un campo profughi, Masharawi ha commentato l'attualità: "Sui media si parla di conflitto, ma questa in realtà è un'occupazione che dura da 75 anni e sta raggiungendo livelli di crimine mai visti prima, mentre la parte di mondo che dice di difendere i diritti si gira dall'altra parte", ha denunciato il regista. "Sul mondo arabo non abbiamo mai contato, ma dove sono l'Onu, gli Stati Uniti, l'Europa, tutte quelle realtà che parlano di diritti delle donne, dei bambini? Dove sono questi difensori dei diritti ora che Israele bombarda gli ospedali? Eravamo abituati all'occupazione, ma non alle violenze di questi giorni. Mentre parlo ho familiari e amici a Gaza e sono molto preoccupato per loro".
Masharawi vive a Ramallah, in Cisgiordania. "Come registi non raccontiamo notizie ma storie, è il motivo per cui sono qui adesso. Non siamo numeri ma una comunità, degli esseri umani, e facciamo film per dire al mondo che non siamo cifre, con uno sguardo interno ed esterno sui fatti", ha detto ancora ricordando che prima di darsi al cinema, a meno di 20 anni, si è occupato di pittura.
"Non ho ispiratori particolari, ma alcuni critici hanno ravvisato nel mio cinema uno spirito italiano perché parlo di famiglia, della vita quotidiana delle persone. Forse perché abbiamo una comune sensibilità mediterranea", ha commentato il regista, sottolineando che "l'occupazione è pure nella mente e il cinema può liberarla perché è anche libertà, insieme a tanto altro. Il cinema è un'esperienza infinita", ha concluso Masharawi, aprendo alla possibilità di tornare l'anno prossimo alla XXX edizione del MedFilm Festival proprio con 'Passing dreams'. (ANSAmed).
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