"Siamo convinti sostenitori
dell'ingresso della Serbia in Unione europea, un grande paese
dei Balcani che sono Europa. La riunificazione dei Balcani
all'Europa rappresenta una priorità per il Governo italiano e
per tutti i governi dell'Ue: si tratta di permettere a popoli
che era stato impedito di far parte, di poter tornare nella loro
casa che è l'Europa; la loro storia, la loro identità. Nel corso
della storia il popolo serbo si è battuto per difendere
l'identità europea e critiana dell'Europa". Lo ha detto il
ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al Forum
imprenditoriale Italia-Serbia.
Sottolineando che quella di oggi del primo ministro serbo
Milos Vucevic è "la prima visita all'estero" che "colgo come un
segno di grande amicizia della Serbia nei confronti del nostro
Paese", Tajani ha segnalato che la storia delle relazioni tra
Italia e Serbia "è antica, popoli amici, hanno saputo essere e
sono ancora vicini". E se ci fu aiuto all'inizio della prima
guerra mondiale, oggi l'Italia protegge i monasteri
cristiani-serbi" nell'area balcanica. "Il mercato interno è
importante per la crescita economica - ha incalzato Tajani -
Significa 220 miliardi di business per le imprese italiane e
sarà lo stesso per le imprese serbe quando potranno agire
liberamente nel mercato europeo". In questo senso, Tajani ha
segnalato: "Vogliamo essere al fianco del popolo serbo, non
soltanto dello Stato, ma anche ai suoi imprenditori".
Un'ambizione in cui la città di Trieste, che "guarda da
sempre ai Balcani occidentali, è la nostra ambasciatrice in
questa parte d'Europa. Perciò - ha indicato il vice presidente
del Consiglio - ho assegnato un consigliere diplomatico a questa
regione, per rinforzare i legami soprattutto con i paesi dei
Balcani occidentali".
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