La presidente della commissione
Ue Ursula von der Leyen, in visita oggi a Pristina, ha rinnovato
l'appello a Kosovo e Serbia a normalizzare le loro relazioni per
poter progredire sulla strada dell'integrazione europea.
Parlando in conferenza stampa al termine di un colloquio con la
presidente kosovara Vjosa Osmani, von der Leyen ha detto che il
Kosovo dovrebbe accettare la creazione della
Associazione/Comunità delle municipalità a maggioranza serba, e
la Serbia dovrebbe riconoscere de facto il Kosovo. "Il mio
messaggio è che il Kosovo ha fatto progressi nel rafforzamento
della democrazia. Ricordo lo scorso anno quando abbiamo
sollecitato la liberalizzazione dei visti, e siamo riusciti a
far sì che dal primo gennaio prossimo ci si possa muovere
liberamente", ha detto von der Leyen, che ha condannato
fermamente al tempo stesso l'attacco armato del 24 settembre a
Banjska da parte di un commando serbo alla polizia kosovara con
un bilancio di un agente e tre assalitori rimasti uccisi.
"Abbiamo attraversato tante crisi, come quella energetica, e
abbiamo stanziato 70 milioni di euro in questo settore. Dobbiamo
allineare le economie, e l'economia kosovara ha ancora molto
lavoro da fare", ha aggiunto la presidente della commissione.
"Ma sappiamo tutti - ha osservato - che tutto ciò si fa se
Kosovo e Serbia si impegano entrambi. Il Kosovo deve accettare
di creare l'Associazione (dei Comuni serbi) che resta ancora in
sospeso, e la Serbia deve riconoscere de facto il Kosovo", ha
affermato von der Leyen. "Questo è l'unico modo per andare
avanti, non solo per avvicinarsi al piano di crescita ma anche
per il futuro europeo del Kosovo". Per la presidente della
commisisone "la de-escalation delle tensioni richiede un impegno
in questo senso da entrambe le parti. Anche in Serbia discuterò
dei passi per il riconoscimento de facro del Kosovo". A suo
avviso, le misure restrittive imposte a Pristina nei mesi scorsi
dovrebbero essere revocate dal momento che il Kosovo ha mostrato
impegno nel voler allentare la situazione.
Von der Leyen è stata anche in Nord Macedonia: "Sono qui per
dire al popolo che siete sulla buona strada per aderire l'Ue.
Non vedo l'ora di accogliervi. Come sapete il nostro motto è
"uniti nella diversità" e Skopje ne è già un esempio avendo
ottenuto il prestigioso titolo della capitale della Cultura
europea del 2028". Ad accompagnarla c'era il capo del governo
Dimitar Kovachevski.
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