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Piccolo dizionario della crisi

La crisi di governo e' regolata nei principi generali dalla Costituzione, e nelle sue dinamiche da consuetudini e prassi che si sono formate negli anni.

Cosa dice la Costituzione Il principio fondamentale (art. 92) e' che il presidente della Repubblica nomina il presidente del Consiglio e, su proposta di questi, i ministri. Una volta nominato (art.94), il governo si presenta entro dieci giorni alle Camere per avere la fiducia. Quando la crisi non trova soluzione, il capo dello Stato, sentiti i presidenti delle Camere, puo' sciogliere il Parlamento per andare alle elezioni anticipate, da tenere entro settanta giorni (art. 88).

Le Consultazioni - La prassi delle consultazioni dei partiti al Quirinale si e' instaurata per dar modo al capo dello Stato di scegliere la persona che possa avere la fiducia delle Camere. Per consuetudine, il capo dello Stato ascolta anche i presidenti delle Camere e gli ex presidenti della Repubblica.

L'Incarico - Quando il capo dello Stato affida l'incarico di formare il governo, e' prassi che il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO INCARICATO accetti CON RISERVA, per verificare se i partiti sono disponibili a sostenerlo. In caso positivo, SCIOGLIE LA RISERVA e presenta la lista dei ministri; se fallisce, RIMETTE IL MANDATO nelle mani del capo dello Stato.

Il Mandato Esplorativo - In situazioni di incertezza, il capo dello Stato chiede ad un'alta personalita' di esplorare le intenzioni dei partiti; nella crisi attuale e' stato previsto da alcuni un mandato esplorativo a Franco Marini, presidente del Senato. A meta' fra mandato esplorativo e incarico si pone il PREINCARICO: l'esploratore e' la persona che il capo dello Stato ha poi intenzione di incaricare.

Rinvio alle Camere e Reincarico - Col rinvio alle Camere, il presidente della Repubblica chiede al governo dimissionario di tornare a chiedere il voto di fiducia per poter restare in carica. L'ultimo precedente e' quello del governo Prodi del 2007. Nella crisi attuale il rinvio non e' possibile, perche' il governo ha avuto la sfiducia; resta possibile il REINCARICO, che consiste nell'incaricare il presidente uscente di formare un nuovo governo (come hanno chiesto i Verdi per Prodi).

Vari tipi di Governo - Quando la crisi viene risolta da un accordo fra partiti omogenei, nasce una maggioranza politica. Quando non e' possibile, si possono creare diverse situazioni:

  1. Governo Istituzionale - Il presidente sceglie una personalita' che occupa (o abbia occupato) una posizione 'super partes', come il presidente (o ex presidente) di una camera. Questi non tenta di costruire una maggioranza omogenea, ma cerca un accordo ampio nell'interesse delle istituzioni. Puo' essere anche GOVERNO DI GARANZIA, perche' la posizione super partes di chi lo presiede e' considerata di garanzia per tutti i partiti.
  2. Governo Tecnico - Simile al governo istituzionale, e' caratterizzato dal fatto che il presidente del Consiglio e una parte dei ministri sono tecnici e non politici. Il governo piu' tecnico della storia fu quello di Lamberto Dini, nel 1995, di cui non faceva parte neanche un parlamentare.
  3. Governo a Termine - In situazioni di incertezza, si insedia un governo con un programma delimitato per lasciar maturare le condizioni di una maggioranza politica. Tipici governi a termine furono affidati al presidente della Camera Giovanni Leone, nel 1963 e nel 1968, detti ''balneari'' perche' nominati subito prima dell'estate e dimissionari in autunno.
  4. Il Governo di Scopo - Proposto in questa crisi dal Prc, e' una variante del governo a termine, perche' la sua durata e' legata alla realizzazione di un obiettivo (come la riforma elettorale).
  5. Governo di Unita' Nazionale - In situazioni di emergenza, i partiti democratici sono invitati a governare assieme, come nel caso dei governi di unita' antifascista fino al 1947. Simile il caso della SOLIDARIETA' NAZIONALE, che fra il 1976 e il 1979 vide il Pci favorire (prima con l'astensione, poi col voto a favore), i governi della Dc. Simile anche il concetto di governo di RESPONSABILITA' NAZIONALE, proposto dall'Udc e rilanciato da Walter Veltroni, che nasce dall'appello ai partiti ad assumere assieme la responsabilita' di governo nell'interesse del paese.
  6. Governo del Presidente - Il capo dello Stato puo' nominare una persona di sua fiducia, che forma il governo e si presenta alle Camere senza maggioranza precostituita. Il governo del presidente, costituzionalmente possibile, e' oggetto di diffidenze a causa del precedente del governo Tambroni del 1960, nominato da Giovanni Gronchi, che a sorpresa ebbe il voto del Msi e porto' ad una profonda crisi politica e sociale.
  7. Governo di Fine legislatura - Come quelli Fanfani nel 1983 e nel 1987, nati al solo scopo di gestire le elezioni anticipate.

Scioglimento delle Camere - La Costituzione non dice quando si possono (o si devono) sciogliere le Camere, lasciando all' apprezzamento del capo dello Stato la decisione (sollecitata in questa crisi da Forza Italia, An e Lega, ed altre forze minori). I precedenti dicono che il capo dello Stato decide per lo scioglimento quando abbia constatato che le Camere non sono in grado di esprimere un governo capace di funzionare. E' possibile anche sciogliere una sola Camera, ma il caso e' raro. Lo scioglimento avviene con un decreto che ha la firma del capo dello Stato e la controfirma del presidente del Consiglio.

La crisi politica

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