(di Giacomo Rossetti)
(ANSA) - ROMA, 28 SET - Un campo unico, per storia, bellezza
e caratteristiche, cuore pulsante della Ryder Cup 2023. Il
castello che domina da un colle il Marco Simone Golf & Country
Club rende ancora più suggestivo il luogo che ospita l'edizione
n.44 della più importante competizione mondiale di golf. Il
maniero, risalente all'undicesimo secolo, è il luogo in cui vive
Lavinia Biagiotti (figlia della stilista Laura), presidente e
proprietaria del Marco Simone. La sua famiglia acquistò il
castello nel 1978 (l'anno di nascita dell'erede di casa
Biagiotti), e soltanto dopo, nel 1989, si decise per la
costruzione di un campo da golf. Ora teatro dell'evento e che
accoglierà in questi giorni circa 300mila presenze.
"Mia madre fu la prima stilista italiana ad andare in Cina,
partendo qui dal Marco Simone, per conquistare il mondo -
racconta Lavinia Biagiotti - Ora abbiamo 200 milioni di
spettatori in tv: per questo mi piace parlare di viaggio di
ritorno, perché faremo vedere questo posto meraviglioso a tante
persone, che verranno a scoprire non solo il golf, ma un
territorio fantastico che io amo tanto". In questi mesi
l'impianto ha continuamente cambiato volto, sono state allestite
le tribune, il centro stampa, i punti ristoro. "Il sentimento
che prevale in me è la gratitudine, per le centinaia di persone
che hanno lavorato per rendere il Marco Simone non solo un campo
da Ryder Cup, ma uno dei più sostenibili al mondo - aggiunge -
Abbiamo cercato di rispettare il territorio e utilizzare poca
acqua, con erba ad hoc. Il 'nuovo Marco Simone' si installa
meravigliosamente nel paesaggio, permette di vedere la cupola di
San Pietro, è estremamente sfidante per i campioni più forti, ma
anche giocabile per tutti i golfisti dilettanti".
La proprietaria del campo ora aspetta solo che cominci la
sfida sul suo green: "Durante la cerimonia di apertura vedevo
tutti e 24 i giocatori molto agguerriti, come dei veri
gladiatori dentro il Colosseo. penso che l'Europa senta la
grande pressione di riportare il trofeo a casa e di confermare
un filotto pazzesco nel Vecchio Continente. Penso che ci siano
le chance per vincere".
Le 18 buche, i bunker, gli specchi d'acqua e tutti gli
edifici, a partire dalla clubhouse (una delle più grandi
d'Europa), fanno da cornice al castello, sul quale sventola la
bandiera italiana e al cui interno si contano 50 stanze. Il
campo, che è stato rinnovato dall'architetto Tom Fazio nel 2018,
tre anni dopo l'assegnazione a Roma della Ryder, ha ospitato
l'Open d'Italia tre volte. Il lascito che la Ryder lascerà
all'impianto di Guidonia Montecelio è importante: "Il nostro
motto è playing the future, giocare il futuro. Per me e per
tutto il mio staff la Ryder Cup è sempre stata vissuta come un
punto di inizio, e non di arrivo; una nuova pagina per il golf
italiano e mondiale, un nuovo modo di vivere questo sport, a 360
gradi, dentro e fuori dal campo". (ANSA).