(di Giacomo Rossetti) (ANSA) - ROMA, 29 SET - Le sfide della Ryder Cup, ma non solo. Dj set sin dalle prime ore del mattino, spazi dedicati al cibo e alla convivialità, musica. Al Marco Simone Golf & Country Club non ci si annoia mai: l'impianto sede della Ryder non offre solo la sfida di golf più appassionante al mondo, ma tantissime altre attrattive per le decine di migliaia di spettatori. Stand di ogni tipo a impronta golfistica, tante hospitality che accolgono i vip (tra gli altri oggi c'era anche lo chef stellato Carlo Cracco). Le decine di stand presenti, innanzitutto, consentono ai profani di avvicinarsi per la prima volta a ferro e pallina: in alcuni, come l'Impossible Putt, si può provare il brivido di giocare su un campo in miniatura, oppure sfidare sé stessi a colpire un bersaglio posto in alto.
Ci sono stand a tema, come quello griffato AS Roma, quello BMW o quello Costa Crociere: in tutti, grandi e piccini possono colpire la pallina imitando i fuoriclasse del green. In una sezione, chiamata PGA Improvement, istruttori qualificati spiegano come effettuare potenti swing, mandando la pallina contro un muro coperto da una rete. Questa corona di bancarelle cinge il prato dove sono disposti un'infinità di panche e ombrelloni, dove la gente può sedersi e rifocillarsi. Per quanto riguarda il cibo, il Marco Simone garantisce la più ampia varietà di scelta: i palati tipicamente americani e inglesi si recheranno ai food truck dedicati ad hamburger, pollo fritto e fish and chips. I fedeli della tradizioni italica virano invece su Sudeat, incentrato sulle specialità del Meridione, oppure Apecesare e Spritz Bar, per l'aperitivo. Basta fare pochi passi e vicino al media center c'è una stazione per riempire d'acqua le borracce, i bagni e la casa della birra tricolore (House of Peroni) che ha mandato in estasi gli americani.
Il centro di gravità quando non si gareggia però è il negozio ufficiale della Ryder Cup, che sorge strategicamente vicino all'entrata. Un edificio immenso, vasto migliaia di metri quadrati, dentro cui c'è tutto quello che un patito di golf possa desiderare: cappelli, polo, pantaloncini, calzini, tutto merchandising ufficiale del torneo. Gli addetti alle vendite sono decine, americani e italiani. Ci sono mamme che comprano piccoli gilet ai figli e signori più in là con gli anni che alla cassa acuistano marsupi. All'interno dello store, i volti dei due capitani, l'americano Zach Johnson e l'inglese Luke Donald, invogliano i clienti a comprare. Il negozio è sempre pienissimo, con dei momenti di punta in cui la fila per pagare diventa imponente; sulle pareti campeggiano i due hashtag delle squadre, #gousa e #teameurope. "Questo posto è come la Mecca per i musulmani, ho già speso 500 euro e credo che ne spenderò altri", dice Ronnie. Come lui, tanti altri. E l'economia legata al golf ringrazia. (ANSA).