Alexis Tsipras giura da premier
ad Atene avviando la fase anti-austerità e nello stesso momento
a Bruxelles comincia l'Eurogruppo sul futuro della Grecia: il
nuovo governo, che si forma grazie all'alleanza con la destra
euroscettica, anti-rigore e anti-immigrazione di Anel, spinge
subito l'Europa sulla difensiva. L'Ue apre al dialogo, invita
Tsipras a Bruxelles "il prima possibile", ma fissa già i
paletti: no alla cancellazione del debito, sì al rispetto degli
impegni. E aspetta i primi passi dell'esecutivo che le ha
promesso battaglia. Intanto la vittoria schiacciante del partito
che vuole cambiare le carte in tavola in Europa non ha agitato
troppo le Borse, nemmeno quella di Atene, segno che i mercati
avevano ampiamente previsto la vittoria di Syriza. Oggi l'Europa
ha scelto di inviare ad Atene un messaggio conciliante: la
Commissione "rispetta pienamente la scelta sovrana e
democratica" ed è "pronta a lavorare con il nuovo governo quando
sarà formato" e a "collaborare per risolvere i problemi
rimasti". Meno conciliante il messaggio dell'Eurozona, che vede
comparire all'orizzonte un nuovo problema Grecia: "Essere membro
dell'Eurozona significa accettarne tutte le condizioni", ha
detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, che
prima della riunione con i ministri ha tenuto un 'gabinetto
d'emergenza' sulla Grecia con il presidente della Bce Draghi,
della Commissione Juncker e del Consiglio Tusk. Anche la
Germania ha richiamato Atene al rispetto degli impegni,
ripetendo le stesse parole che ieri aveva affidato al presidente
della Bundesbank Jens Weidmann qualche minuto dopo gli exit
poll. "Berlino offrirà al futuro governo greco del leader di
Syriza, Alexis Tsipras, di continuare a collaborare, ma il Paese
deve rispettare gli impegni concordati", ha avvertito il
ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier. Gli ha fatto eco
il portavoce della Merkel Steffen Seibert, che ha ricordato
anche l'importanza per Atene di proseguire le riforme che
rilancino l'economia. L'Eurogruppo ha discusso di Grecia e del
suo futuro, nonostante non abbia ancora un'idea chiara di cosa
Tsipras chiederà all'Europa. E quindi ha continuato ad
immaginare per il Paese qualcosa a cui forse il nuovo leader
opporrà un sonoro rifiuto: la zona euro vorrebbe spingere il
nuovo Governo a chiedere un'estensione dell'attuale programma di
aiuti, che scade il 28 febbraio e dopo il quale la Grecia
sarebbe lasciata sola con tutte le scadenze del suo debito, che
non sarebbe in grado di onorare. A luglio e agosto saranno circa
sette i miliardi che dovrà restituire alla Bce, e non c'è alcuna
possibilità che vengano riscadenzati perché la Banca centrale
violerebbe il suo statuto visto che sarebbe considerato un
finanziamento diretto ad un governo. Ma se Tsipras accettasse
una proroga del piano, onorando gli impegni sulle riforme, l'Ue
potrebbe spingersi a considerare una sorta di ristrutturazione
del debito. La stessa che nel 2012 concesse a Samaras:
allungamento delle scadenze, revisione dei tassi, per dare altro
tempo e sollievo al fardello del debito. Ma nulla di più, e di
certo non quello che vorrebbe Tsipras, cioè una conferenza sul
debito che porti ad una sua parziale cancellazione: "Non vedo
sostegno per una cancellazione del debito, abbiamo fatto già
tanto per alleviarne il peso, allungando le scadenze e agendo
sui tassi", ha chiuso Dijsselbloem. Anche il governo tedesco, ha
detto oggi il portavoce della Merkel, è contrario ad
un'ulteriore svalutazione del debito pubblico ellenico. E non
sono solo i 'falchi del nord' ad opporsi ad un'azione drastica
sul debito, ma anche quei Paesi che hanno convissuto con la
Troika e sono usciti con successo dal programma di aiuti:
"Irlanda, Cipro, Spagna Portogallo, hanno tutti concordato le
condizioni sul loro debito in negoziati con la Ue, non si
capisce perché questo modello non debba continuare a
funzionare", ha detto il ministro dell'Economia irlandese
Michael Noonan, sostenuto poco dopo dal collega spagnolo Luis De
Guindos. Anche secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo
Padoan bisogna trovare "una soluzione compatibile con gli
equilibri esistenti e sostenibile nel tempo". Mentre Matteo
Renzi ha inviato una lettera di auguri a Tsipras per la "sfida
impegnativa" che lo attende: "Un intero continente - ha scritto
il presidente del Consiglio - segue le vicende greche con grande
partecipazione".
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