BRUXELLES - "La priorità della prossima legislatura europea dovrà essere una politica industriale assertiva". È il messaggio lanciato dal viceministro Valentino Valentini oggi a Bruxelles nel corso del Consiglio Ue Competitività. "Non abbiamo molto tempo, assistiamo a veloci cambiamenti a livello internazionale e le sfide che ci attendono sono imponenti", ha sottolineato il viceministro. La futura politica industriale europea dovrà assicurare un equilibrio tra gli obiettivi climatici e gli impatti economico-sociali della duplice transizione, ha argomentato Valentini.
"Occorre un 'Industrial Deal' che non lasci indietro alcun settore, che ci consenta di ridurre le dipendenze strategiche e di diversificare la nostra base produttiva, rafforzandola", ha osservato, auspicando "un paradigma diverso rispetto a quello sin qui sperimentato". La prossima Commissione europea, ha sottolineato il viceministro "dovrà concentrarsi nell'attuazione di una serie di atti Ue molto rilevanti, recentemente adottati per favorire l' autonomia strategica europea e stimolare investimenti in settori cruciali (tecnologie green, semiconduttori, materiali avanzati, tecnologie dell'intelligenza artificiale e biotecnologie). Dovranno inoltre proseguire le azioni intraprese a sostegno dell'industria della difesa e dello spazio, con un ruolo cruciale per le tecnologie duali".
ùValentini ha quindi esortato a rafforzare la dimensione esterna della politica industriale, attraverso "accordi bilaterali mirati e strumenti di difesa commerciale efficaci", in chiave di riduzione delle dipendenze strategiche e diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Il viceministro ha infine rimarcato la necessità di "ragionare insieme" sulle migliori modalità con cui finanziare le priorità europee, completando l'unione del mercato dei capitali per attrarre maggiori risorse private e, al contempo, facendo leva su un significativo contributo pubblico, anche europeo. "Abbiamo bisogno di un bilancio dell'Ue all'altezza delle sfide, e di preservare l'integrità del nostro mercato unico".
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