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>ANSA-FOCUS/ Ue sanziona media russi contro la disinformazione

>ANSA-FOCUS/ Ue sanziona media russi contro la disinformazione

Quattro nel mirino, allerta in vista delle europee. Ira di Mosca

BRUXELLES, 15 maggio 2024, 19:04

Redazione ANSA

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(di Mattia Bernardo Bagnoli) L'Ue si appresta a varare l'ennesimo giro di vite contro la disinformazione, applicando misure restrittive a tre grandi media russi - l'agenzia di stampa Ria Novosti, i quotidiani Izvestia e Rossiskaya Gazeta - e al network Voice of Europe, che secondo gli 007 cechi farebbe capo a Mosca. I 27 rappresentanti permanenti hanno infatti dato il via libera, che dovrà essere approvato ufficialmente al prossimo Consiglio, probabilmente quello Affari Esteri del 27 maggio. La stretta avviene nel quadro di un "aumento sensibile" della manipolazione dell'informazione - in gran parte di origine russa - in vista delle elezioni europee. E ora Mosca minaccia ritorsioni in risposta.
    La crescita degli episodi, documentata dalle strutture comunitarie come EUvsDisinfo e dalle autorità nazionali, è "sia qualitativa che quantitativa" e punta, come al solito, a creare "confusione e sfiducia nel processo democratico". Le tecniche impiegate - afferma un alto funzionario europeo che ha conoscenza diretta del dossier - prevedono sia "interferenze dirette che indirette", con attori impegnati ad "amplificare" frizioni già presenti nel dibattito pubblico, per esempio "le proteste degli agricoltori". "Una cosa va subito precisata", spiega la fonte. "Il fatto che stiamo registrando un aumento nella disinformazione non significa che la legittimità delle elezioni sia a rischio, anzi: la vediamo, la denunciamo, ci interfacciamo con le strutture preposte negli stati membri, siamo pronti".
    Stilare un paragone con le elezioni del 2019 "è difficile" perché quantificare la disinformazione non è "una scienza esatta, più la si cerca più la si trova" e, soprattutto, "gli strumenti sono migliorati in questi cinque anni". Questo vale però anche per i disinformatori. Le strutture dell'Ue individuano infatti campagne lanciate su "più piattaforme contemporaneamente, l'uso dell'intelligenza artificiale per produrre contenuti a basso costo o per le traduzioni", la creazione di siti ad hoc, a volte "copie di testate legittime mainstream".
    Le tecniche variano ma un esempio pratico è quello dei domini 'Pravda'. Dalle indagini di EDMO - European Digital Media Observatory - è emerso che nell'arco di una settimana (20-26 marzo 2024) la rete di siti Pravda è stata attivata in 19 paesi dell'Ue: Grecia, Italia, Paesi Bassi, Danimarca, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Romania, Finlandia, Svezia, Portogallo, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Cipro, Irlanda, Slovenia (la registrazione dei siti è di un anno, per coprire le elezioni europee). Tutti i siti web utilizzano lo stesso tipo di fonti, in particolare i media russi di proprietà o controllati dallo Stato, "come Tass, Ria Novosti, Lenta, Tsargrad e così via". I siti ripubblicano spesso contenuti provenienti da account specifici, il che suggerisce un elevato volume di automazione, e il loro comune modus operandi indica chiaramente "un coordinamento dietro le loro pubblicazioni", si legge nel rapporto.
    Il testo approvato dagli ambasciatori presso l'Ue prevede anche il divieto di finanziamento russo dei media, delle Ong e dei partiti politici europei. La Russia, attraverso la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, ha messo in guardia l'Ue che risponderà colpo su colpo. "Se queste misure verranno prese contro i media russi e i giornalisti russi, allora, nonostante i corrispondenti occidentali non lo vogliano, toccheranno con mano le nostre misure di ritorsione", ha detto Zakharova. "Risponderemo con velocità fulminea e in modo estremamente doloroso per gli occidentali", ha tuonato.
   

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