BRUXELLES - "L'Unione Europea non è un membro con diritto di voto all'Onu quindi non spetta a noi commentare, ma in merito al genocidio di Srebrenica la posizione dell'Ue e delle sue istituzioni è molto chiara: non ci sono dubbi sul fatto che a Srebrenica sia stato commesso un genocidio, non ci può essere alcuna negazione né alcuna relativizzazione". Lo ha detto il portavoce della Commissione europea responsabile per gli Affari esteri, Peter Stano, in merito alla risoluzione delle Nazioni Unite sul genocidio di Srebrenica la cui votazione è prevista oggi all'Assemblea Generale dell'Onu. "Che ci sia stato o meno un genocidio non è un'opinione, ma una decisione degli organi giudiziari internazionali", ha spiegato Stano. "Tutti devono accettarlo. E tutti devono rispettarlo. Chiunque cerchi di metterlo in dubbio non ha posto in Europa", ha aggiunto.
Un altro portavoce ha poi chiarito che la posizione espressa ieri del Commissario europeo all'Allargamento, Oliver Varhelyi, è personale. Varhelyi, in conferenza stampa con il presidente serbo, Aleksandar Vucic, aveva detto - parlando della risoluzione - di non essere d'accordo con "la punizione collettiva" del popolo serbo: "Dobbiamo onorare le vittime di Srebrenica - aveva affermato Varhelyi - ma non dobbiamo estendere la colpa collettiva a un intero popolo".
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