Il giudice del tribunale di Kalamata ha dichiarato che i nove superstiti del naufragio di Pylos, accusati di traffico di esseri umani, sono assolti e che tutte le accuse sono decadute, dopo essersi dichiarato incompetente nel caso.
La difesa dei nove superstiti egiziani aveva contestato la giurisdizione del tribunale greco, dal momento che il naufragio di Pylos è avvenuto, il 14 giugno dell'anno scorso, in acque internazionali.
Il 14 giugno dell'anno scorso un peschereccio sovraccarico con a bordo circa 700 migranti si è ribaltato al largo di Pylos, a sud del Peloponneso. Solo 104 persone sono state salvate e 81 corpi sono stati recuperati. Decine di sopravvissuti hanno testimoniato che il barcone si è ribaltato a causa del tentativo della Guardia costiera greca di trainarlo con una corda verso le acque di soccorso di competenza italiana. Le autorità greche hanno invece sostenuto che il naufragio e è avvenuto quando la motovedetta della Guardia costiera si trovava distante, perché il peschereccio era sovraccarico. (ANSAmed).
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