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Premio Nobel alla Ue: continente di pace fra tante crisi

Merkel, euro e' piu' di moneta. Monti, formula impedisce guerra

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - L'Unione europea era gia' in corsa nel 2011, quest'anno il comitato norvegese che assegna il Nobel per la pace ha deciso di premiare il contributo che il progetto comunitario, in crisi economico-finanziaria, da' ''da oltre sei decenni a promuovere la pace, la riconciliazione, la democrazia e i diritti dell'uomo in Europa''.


La notizia e' arrivata a sorpresa nei palazzi delle istituzioni europee. Il primo a reagire, il presidente del Parlamento europeo, unico organo elettivo dell'Unione, Martin Schulz che si e' detto ''commosso e onorato''. Poi il presidente della Commissione Europea, Jose' Manuel Barroso, che e' sceso in sala stampa ed ha confessato che ''stamattina quando mi sono svegliato non pensavo che sarebbe stato un cosi' gran bel giorno'' prima di parlare dell'Unione europea come di un ''qualcosa di molto prezioso per il bene degli europei e del mondo''. Un orgoglio emerso anche nelle parole del presidente permanente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, che ne ha parlato come ''il più grande operatore di pace nella storia''.


Per Jacques Delors, uno dei padri del 'rilancio' degli anni '80, il premio e' ''un incoraggiamento nonostante la crisi''.


Per il premier Monti da Oslo hanno premiato ''la formula stessa dell'integrazione per impedire la guerra e garantire la pace''.


Una formula che, ha aggiunto, ''è oggetto di studio e ammirazione in altri parti del mondo''. Ed Angela Merkel ha sottolineato la ''decisione meravigliosa'' per ammonire che ''in questo momento non dobbiamo dimenticare'' quanto lei, quando non fa la faccia dura con i paesi in crisi, ripete spesso, ovvero che ''l'euro e' piu' di una moneta''.


Ma anche in questa occasione l'Europa ha dimostrato la sua natura di unione divisa. Perche' la prima questione da risolvere sara' quella di stabilire chi andra' a ritirare il premio. La portavoce della Commissione ha ammesso che ''non c'e' stato ancora il tempo di pensarci''. Schulz si e' gia' candidato (''aspetto con emozione il momento in cui riceveremo il Premio Nobel a Oslo''). Ma e' impensabile che a dicembre in Norvegia non vadano anche Barroso e Van Rompuy.

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