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Tv:passo indietro Pe su trasmissione programmi online nei 28

Eurodeputati Pd, difende settore audiovisivo e produzioni Italia

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 22 NOV - Passo indietro del Parlamento europeo sulla diffusione online dei programmi tv, salvo i telegiornali, nei diversi Paesi europei. Gli eurodeputati della commissione affari giuridici hanno bocciato il principio di origine, contenuto nella proposta della Commissione Ue e che consentiva accordi semplificati per la vendita dei diritti in più Paesi contemporaneamente, sostenendo invece quello di esclusività territoriale. Si tratta infatti di una scelta che, secondo la delegazione del Pd, tutela il settore dell'audiovisivo e in particolare le produzioni italiane, come fiction o film. "La delegazione italiana del Pd ha bloccato, con il voto di Enrico Gasbarra in commissione giuridica, la proposta di regolamento Sat-Cab", sottolinea una nota del Pd. La posizione di Gasbarra infatti, in controtendenza al voto del gruppo S&d, "a tutela della produzione indipendente audiovisiva che è un settore strategico per il nostro Paese, completa nella commissione giuridica titolare per competenza, il grande lavoro svolto in precedenza dalla capodelegazione Patrizia Toia in commissione Itre, da Silvia Costa in commissione cultura, e da Nicola Danti in commissione Imco". Il testo approvato dalla commissione europarlamentare con 15 voti a favore, 8 contro e un'astensione, prevede una semplificazione per la vendita dei diritti (che dovranno essere assolti nel Paese d'origine) per la trasmissione online all'estero solo dei programmi d'informazione. Gli operatori che vendono pacchetti di canali potranno assolvere ai diritti attraverso le 'Siae' dei vari Paesi, ma per i broadcaster resterà possibile bloccare i contenuti online se così concordato con i detentori dei diritti.

"La possibilità di creare un'audience europea è stata mancata", ha denunciato il relatore dell'Europarlamento, il socialdemocratico tedesco Tiemo Woelken, "le forze conservatrici hanno messo gli interessi dei 'grandi giocatori' al di sopra di quelli di milioni di cittadini europei in un modo irrazionale e squilibrato sotto il pretesto della diversità culturale". Ora, dopo l'ok della plenaria, dovranno cominciare i negoziati con Consiglio e Commissione per arrivare al testo finale.(ANSA).

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