BRUXELLES - Serve, ora piu' che mai, un 'Rinascimento industriale' in Europa, per riportare il settore al centro delle politiche Ue e uscire dalla crisi. E per questo serve l'impegno non solo di Bruxelles ma anche degli stati membri. Su questi nodi chiave si apre oggi a Bruxelles un 'summit' per il rilancio dell'industria sotto l'egida della Commissione Ue, con il presidente Jose' Barroso e il vice presidente Antonio Tajani, insieme a oltre 400 attori chiave, tra ministri, rappresentanti ed esperti del settore.
L'obiettivo di Bruxelles e' infatti che il settore industriale passi dall'attuale 15,6% del Pil Ue al 20% entro il 2020. La Conferenza sulla Politica industriale europea che si terra' il 6 mira quindi a fare il punto su quanto fatto finora, ma soprattutto su quali azioni urgenti ulteriori intraprendere per aiutare rapidamente la ripresa della crescita industriale. Uno dei punti cruciali sara' capire come a livello dei 27 si possa amplificare al massimo l'efficacia delle misure Ue, e cosa possa fare in piu' la stessa Ue per coordinare le politiche industriali adottando un approccio di partnership.
''La crisi ha dimostrato l'importanza dell'industria per la stabilita' economica, l'occupazione, l'innovazione e la performance internazionale delle nostre economie'', sottolinea Tajani, che ha fortemente voluto il 'summit' di giovedi' che ''mettera' in risalto come creare piu' industria porti con se' piu' impieghi''. Da quando e' iniziata la crisi sono stati persi, infatti, quasi 4 milioni di posti di lavoro, mentre i livelli di produzione restano oltre il 12% sotto quelli pre-crisi. Per questo, avverte Tajani, ''in un periodo di disoccupazione record in Europa, rimettere l'industria al centro delle politiche europee e' un obbligo imprescindibile''.