Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Scuola: Strasburgo, Italia esempio inclusione disabili

Muiznieks, molto da fare per Rom, meno preoccupato per migranti

Redazione ANSA STRASBURGO
(ANSA) - STRASBURGO, 12 SET - "L'Italia è un esempio da seguire sull'inclusione dei bambini disabili nel sistema scolastico. Ha invece ancora molto lavoro da fare per i rom, mentre per quanto riguarda l'integrazione e l'inclusione nelle scuole dei figli dei migranti arrivati recentemente nutro meno preoccupazioni per l'Italia che per altri Paesi". Lo dichiara all'ANSA il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, in occasione della pubblicazione del suo rapporto "Lotta alla segregazione scolastica in Europa attraverso l'istruzione inclusiva". Nel documento Muiznieks denuncia che le pratiche di segregazione scolastica, che spesso assume la forma di scuole e classi ad hoc per determinati bambini, "è ancora oggi una realtà in Europa". "Quando ho cominciato a valutare la questione della segregazione scolastica dei bambini disabili e ho chiesto dove erano delle buone pratiche, tutti mi hanno indicato l'Italia", afferma Muiznieks, che nel rapporto evidenzia di aver sollevato "serie preoccupazioni" per "questa forma di segregazione largamente accettata" in Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Lettonia, Lituania, Montenegro, Olanda, Romania, Serbia, Slovacchia e Spagna. "In Italia, già dagli anni '70, c'è un consenso sulla necessità di far accedere i bambini disabili al sistema scolastico e questo non solleva controversie, non crea tensioni nelle scuole ed è accettato dai genitori", sottolinea il commissario. "Ritengo che questo sia fantastico perché in numerosi Paesi ho sentito ogni sorta di scusa, giustificazione per il mantenimento dei bambini disabili in un sistema scolastico parallelo, segregato", dice Muiznieks.

Il commissario, che nel suo rapporto denuncia "interessi molto forti" dietro il perpetuarsi della segregazione scolastica, una delle peggiori forme di discriminazione e anche una grave violazione dei diritti dei minori a cui è inflitta, indica tuttavia che anche in Italia resta "ancora molto lavoro da fare per i Rom". Una questione che il commissario ha sollevato durante la sua visita in Italia nel 2012, ma che afferma persiste oggi "in base ai dati che una ong ha rilevato recentemente". Muiznieks sostiene infatti che modelli di segregazione, molto simili tra i Paesi, in genere non cambiano velocemente. E questo non solo a causa "degli interessi acquisiti di insegnanti, psicologi e genitori" ma anche perché si fondano sull'idea che la segregazione scolastica sia il miglior modo per garantire un'istruzione a determinati bambini.

"Moltissimi studi mostrano invece che è un sistema con effetti molto negativi per tutti", afferma Miuznieks. Il commissario si domanda infine se il sistema scolastico italiano è e sarà in grado di integrare e includere i figli dei migranti arrivati recentemente. "Credo che l'Italia abbia un buon sistema scolastico e un buon quadro legislativo che vieta la creazione di classi o scuole separate per i bambini migranti, ma la sfida è enorme, e mi domando se insegnanti e istituti scolastici siano pronti, preparati", dice Muiznieks. Lo stesso commissario, però, assicura di "essere molto meno preoccupato per l'Italia che per altri Paesi" per quanto riguarda questo aspetto. (ANSA)
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Ultimo aggiornamento: