BRUXELLES - Giro di vite della Commissione europea contro la corruzione, da combattere anche con 'spiate' anonime. Bruxelles ha infatti varato nuovi orientamenti per incoraggiare le denunce da parte del personale, rendendole ''obbligatorie'' ed arrivando ad incitare esplicitamente a ''scavalcare completamente i propri superiori gerarchici'' offrendo al tempo stesso ''salda protezione a chi denuncia irregolarita' in buona fede''. Lanciando le nuove norme di comportamento la Commissione fa notare che i suoi regolamenti sono gia' tra i piu' severi al mondo, ma cio' nonostante non producono in media piu' di cinque denunce l'anno all'Olaf, l'ufficio antifrode europeo.
''La denuncia delle irregolarita' - ha detto il vicepresidente Maros Sefcovic, responsabile per gli affari amministrativi - e' tra le armi piu' potenti di cui dispone la Commissione per combattere la corruzione e la frode. Non ci limitiamo a consentire al personale di denunciare eventuali irregolarita' gravi, ma lo obblighiamo a farlo. Gli orientamenti in questione chiariscono al personale come e quando denunciare le irregolarita' e gli garantiscono protezione e, se lo desidera, anonimato''. I nuovi orientamenti sono stati discussi in collaborazione con le principali Ong anti-corruzione, Transparency International e Public Concern at Work.
Tra i principali elementi dei nuovi orientamenti europei: l'obbligatorieta' della segnalazione delle irregolarita'; la possibilita' di scegliere una serie di canali di comunicazioni con l'invito a ''scavalcare completamente i propri superiori gerarchici'' e con la possibilita' ''come ultima risorsa e a determinate condizioni'' di ''rivolgersi a un'altra istituzione'' della Ue; tolleranza zero per ''eventuali ritorsioni contro gli autori di denunce''; protezione per i denuncianti, la cui identita', se lo desiderano, non deve essere rivelata; garanzia di non penalizzazione per i denuncianti nelle procedure di valutazione e promozione del personale; sostegno ai denuncianti che chiedono di cambiare posto di lavoro peche' temono reazioni ostili.
Inoltre la Commissione garantisce il diritto a ''ricevere un riscontro in merito all'azione avviata a seguito delle loro segnalazioni'', ma promette anche ''azioni disciplinari'' contro le ''denunce premeditate volte a compromettere l'integrita' o la reputazione di un'altra persona''.