BRUXELLES - Entra nel vivo la 'guerra del bilancio' Ue per il periodo 2014-2020. La Commissione europea ha bocciato la proposta, presentata ieri dalla presidenza cipriota di turno del Consiglio Ue, che prevede tagli per almeno 50 miliardi di euro rispetto a quanto chiesto dall'esecutivo comunitario (circa 1000 miliardi di euro, pari all'1% del pil Ue).
Quest'ultimo ha subito fatto sapere che ''non sosterra''' la 'negotiating box' di Cipro, in quanto il prossimo quadro finanziario pluriannuale ''deve essere uno strumento per gli investimenti a favore di crescita e occupazione''. ''Non abbiamo nessuna intenzione di ritirare la nostra proposta, anzi, vogliamo difenderla'', in quanto e' ''buon punto di equilibrio'' ha avvertito il portavoce della Commissione Olivier Bailly.
La presidenza cipriota ''crede sia inevitabile che il livello totale di spesa proposto dalla Commissione dovra' essere rivisto al ribasso'', in quanto e' quanto chiedono molti degli stati membri. A partire da domani entreranno nel vivo i negoziati tra i 27 e le istituzioni Ue, per cercare di arrivare a un accordo al vertice del 22 e 23 novembre. ''Noi continueremo a spingere per arrivarci'', ha assicurato Bailly.
PROPOSTO TAGLIO 12 MLD PER REGIONI - Un taglio complessivo di 12 miliardi di euro ai fondi destinati alle regioni europee: questa la proposta avanzata dalla presidenza di turno cipriota dell'Ue che da oggi e' sul tavolo degli altri 26 Paesi membri. Rispetto al progetto di bilancio pluriennale 2014-2020 presentato a suo tempo dalla Commissione europea, i fondi destinati alle regioni sono stati portati da 338 a 326 miliardi di euro. A quanto si e' appreso, 9 dei 12 miliardi di tagli proposti riguardano i programmi per la convergenza economica e quelli per il recupero di competitivita'. Le riduzioni piu' pesanti andrebbero a colpire le regioni piu' ricche. La Commissione europea ha gia' bocciato nel complesso la proposta cipriota, mentre sul fronte opposto la Svezia l'ha giudicata ''irrealistica'' perche' ''deve essere rivista al ribasso''