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Rifiuti: Ue, Bruxelles chiude procedimento infrazione Lazio

su raccomandazione del commissario per l'ambiente Potocnik

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 21 GIU - La Commissione europea, su raccomandazione del commissario per l'ambiente Janez Potočnik, ha oggi deciso di chiudere il procedimento di infrazione aperto nei confronti dell'Italia sui rifiuti in Lazio, in seguito all'adozione del piano di gestione da parte della Regione.

"L'adozione - scrive la Commissione Ue - è un primo passo molto importante, ma restiamo preoccupati per la sua attuazione e invitiamo le autorità italiane a proseguire nei loro sforzi per garantire un'adeguata gestione dei rifiuti nella Regione".

Bruxelles ha così confermato "in base alla valutazione del piano fatta dai suoi uffici, che il piano di gestione dei rifiuti del Lazio è conforme alla legislazione della Ue". Il testo è stato inviato dall'Italia - precisa l'Esecutivo - il 16 marzo 2012 scorso ed era stata adottato il 18 gennaio 2012".

Tuttavia, nel dare luce verde, La Commissione europea tiene a mettere in guardia l'Italia: "sebbene si tratti di un primo passo importante, la Commissione Ue si aspetta che le autorità garantiscano l'effettiva attuazione del piano. Nel suo complesso - aggiunge senza mezzi termini - la gestione dei rifiuti nel Lazio continua a destare preoccupazione, tra l'altro perché deve ancora essere creata una capacità sufficiente per l'adeguato trattamento dei rifiuti prima della messa in discarica".

Occorre, porta come esempio Bruxelles - "trovare rapidamente una soluzione per l'annunciata chiusura della discarica di Malagrotta, nelle vicinanze di Roma, che attualmente opera in violazione della normativa dell'Unione, pur tenendo conto delle preoccupazioni dei cittadini espresse in numerose denunce, rispetto alla nuova posizione della discarica".

Insomma, oggi si chiude un lunghissimo procedimento di infrazione che evita all'Italia di ritrovarsi nuovamente sul banco degli imputati alla Corte di giustizia dell'Ue dove era già stata condannata nel giugno 2007. In caso di seconda condanna avrebbe dovuto pagare sanzioni pecuniarie alla Ue. Nel 2007 i giudici europei si erano pronunciati contro Roma per l'assenza di alcuni piani di gestione dei rifiuti (sia nell'ambito della direttiva quadro europea sui rifiuti, sia per la direttiva sui rifiuti pericolosi) in alcune regioni e province con oltre 10mila abitanti, compreso il Lazio. Da allora l'Italia si era adeguata progressivamente adottando piani di gestione conformi per quasi tutte le zone interessate (Friuli Venezia Giulia e Puglia e le province di Bolzano e Rimini), eccezion fatta per la regione Lazio che ora si è adeguata.

(ANSA). LEN/
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