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Borg, 25mila morti in Ue per resistenza antibiotici

In Italia cala uso antibiotici ma più resistenza a infezioni

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 15 NOV - La resistenza agli antibiotici e' responsabile di oltre 25mila decessi l'anno in Europa: decessi evitabili che comportano costi supplementari per la sanità e il lavoro per almeno 1,5 miliardi di euro. La fotografia in chiaro e scuro delle conseguenze del consumo sproporzionato che é stato fatto negli anni degli antibiotici in Europa, ma il problema é mondiale, é stato illustrato oggi a Bruxelles dal commissario europeo alla salute Tonio Borg, dalla collega alla ricerca Máire Geoghegan-Quinn, e dal direttore del Centro di prevenzione e controllo delle malattie, Marc Sprenger.

Più in particolare, un recente sondaggio Eurobarometro sulla resistenza antimicrobica, rivela che il 35% dei cittadini Ue e il 36% dei cittadini italiani ha consumato antibiotici negli ultimi 12 mesi: ma solo il 22% degli europei e il 14% degli italiani hanno dimostrato di essere davvero informati sull'argomento. Resta invece "molto inquietante", che il tasso di resistenza agli antibiotici in Italia - ma anche in Spagna, Portogallo, Grecia e Bulgaria - sia aumentato tra il 2009 e il 2012: infatti, oltre il 5% dei casi di infezioni polmonari sono resistenti anche agli antibiotici carbapenemi, utilizzati solo a livello ospedaliero come ultima linea di difesa. Il commissario europeo alla salute Tonio Borg, non ha nascosto di essere "profondamente preoccupato per il fatto che gli antibiotici, che hanno permesso di trattare le infezioni batteriche precedentemente mortali e salvare molte vite, stanno diventando sempre meno efficaci". Bruxelles prende quindi "seriamente in considerazione la sfida posta dalla resistenza antimicrobica, e rimane pienamente impegnata a perseguire il suo piano d'azione sia nelle persone e negli animali, in modo coordinato".

Il piano d'azione della Commissione del novembre 2011, sta dando i primi risultati positivi, anche se modesti, riconosce il commissario. L'indagine Eurobarometro effettuata quest'anno dall'Ue mostra che é diminuito del 5%, rispetto al 2009 il numero di intervistati che afferma di aver assunto antibiotici nell'ultimo anno (si passa dal 40% al 35%). Inoltre, il 2% in meno degli europei hanno preso antibiotici per l'influenza nel 2013 rispetto al 2009 (18% invece del 20%). Infine, nel 2013 sempre più persone sono consapevoli che gli antibiotici non uccidono i virus: sono il 40% invece del 36% del 2009.

Insomma il cammino é ancora lungo e tra gli impegni assunti dall'Ue c'e' la lotta all'abuso degli antibiotici tramite la sensibilizzazione di medici, farmacisti, pazienti e agricoltori, e alla vendita di antibiotici senza prescrizione. La Commissione poi, sta attuando l'ultima fase di revisione della normativa per i medicinali veterinari e i mangimi medicati, per affrontare il problema della resistenza antimicrobica in questi settori.

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