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Giorno Memoria: Fedeli, no a germi dell'odio

'Anche nella realtà italiana, perché tragedia non accada più'

Redazione ANSA AUSCHWITZ

(ANSA) - AUSCHWITZ-BIRKENAU - "Essere qui oggi significa moltissimo per i docenti, per gli studenti e per tutti quelli che sono venuti per la prima volta. Sono convinta che vedere i luoghi dove lo sterminio è avvenuto significhi moltissimo per i ragazzi. Mi auguro che riescano a riconoscere i germi dell'odio anche nella realtà italiana, perché tragedie come questa non accadano più", dice la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli ad Auschwitz-Birkenau con un gruppo di 100 studenti per il Viaggio della Memoria. Il senso del viaggio, organizzato ogni anno dal Miur in collaborazione con l'Unione delle Comunità ebraiche italiane, è infatti stimolare i ragazzi a riflettere sul passato, per tenere vivo il ricordo di quello che è stato e leggere in maniera critica il presente. Il campo di concentramento è una landa piatta, coperta da una coltre bianca, il vento è sferzante e il termometro in mattinata segna -6. "L'uomo può essere malvagio. Incredibile che abbiano fatto questo ad altre persone", riflettono gli studenti visitando le baracche dove venivano stipati in 400, i resti del Krematorium, dove migliaia di persone trovarono la morte nelle camere a gas.
    A fare da guida Andra Bucci, arrivata ad Auschwitz a soli 4 anni: "Non mi ricordo di aver mai pianto, i bambini si adattano molto prima, noi avevamo capito che questa era la nostra nuova vita". Per la prima volta anche una delegazione delle comunità rom, sinti e caminanti, anch'esse vittime dell'olocausto

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