Il presidente serbo Aleksandar
Vucic ha detto che intende recarsi nuovamente a New York la
prossima settimana per tornare a parlare all'Assemblea Generale
dell'Onu e invitare a votare no alla risoluzione sul genocidio
di Srebrenica, un documento che si prevede verrà sottoposto
all'esame dell'Assemblea.
La Serbia si oppone sostenendo che il vero obiettivo della
risoluzione è addossare sui serbi lo stigma di 'popolo
genocida', cosa che Belgrado respinge ritenendo che a Srebrenica
vi furono crimini efferati, anche ai danni dei serbi, ma che in
nessun caso si possa parlare di genocidio a carico della
popolazione bosniaca musulmana, come accertato invece dalla
giustizia internazionale riguardo al massacro di oltre 8 mila
civili musulmani ad opera delle truppe serbo-bosniache di Ratko
Mladic.
Parlando venerdì a una manifestazione elettorale del suo
partito conservatore Sns in vista del voto amministrativo del 2
giugno a Belgrado e altre decine di Comuni, Vucic ha detto di
non essere eccessivamente ottimista sull'esito del voto, anche
se è possibile che i voti a favore di tale risoluzione,
sostenuta da tutte le maggiori potenze occidentali, siano alla
fine meno di quelli previsti. "Possiamo sconfiggere l'America,
la Germania e le altre grandi potenze? E' difficile. Ma vedrete
che anche per loro sarà molto difficile sconfiggere la Serbia",
ha detto Vucic nel comizio tenuto a Lazarevac, a sud di
Belgrado. Il presidente serbo nei giorni scorsi era già
intervenuto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite contro la
prevista risoluzione su Srebrenica.
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