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Migranti, il candidato socialista francese alle europee Raphael Glucksmann: "Urgono vie legali"

L'eurodeputato: "Il sistema di Dublino è una catastrofe, pesa tutto su Italia e Grecia"

Redazione ANSA

PARIGI - Il candidato del Partito socialista/Place Publique alle elezioni europee di giugno, Raphael Glucksmann, promuove con forza la creazione di ''vie d'immigrazione legali'' in Europa, con ''quote a seconda dei bisogni delle economie europee". Intervistato questa mattina da France Info, Glucksmann respinge con forza ''questo mito dei muri assoluti e dell'immigrazione zero''. Il candidato della sinistra francese lancia inoltre un grido d'allarme contro il trattato di Dublino, che fa pesare tutto sui Paesi di primo ingresso come l'Italia o la Grecia. ''Una catastrofe umana e politica", lo definisce.

"Oggi si fanno accordi bilaterali, ma bisogna farlo su scala europea, vale a dire che dobbiamo identificare i nostri bisogni in modo profondamente realistico", ha attaccato Glucksmann intervistato nel programma 'Demain l'Europe' di Franceinfo. L'europarlamentare propone, in particolare, un sistema di ''quote, non in funzione delle nazionalità ma in funzione delle necessità delle economie europee: un'immigrazione del lavoro''. Per il candidato della gauche, che rifiuta ''discorsi idealistici'', questo approccio "non solo corrisponde alle nostre esigenze (di manodopera, ndr,) ma permetterebbe un arrivo in sicurezza, non sui canotti che affondano nel Mediterraneo", ha avvertito.

Glucksmann si è inoltre schierato ''contro la maggioranza delle disposizioni' contenute nel Patto asilo e immigrazione, sul quale il Parlamento europeo è chiamato ad esprimersi in via definitiva il 10 aprile. Per lui, quel pacchetto non contribuisce in alcun modo alla necessaria ''armonizzazione'' delle politiche Ue. "La sfida - ricorda il candidato francese - era quella di uscire dal caos generato da ciò che viene chiamato (il trattato di) Dublino, vale a dire un sistema di accoglienza che fa pesare tutto sui Paesi di primo ingresso, l'Italia e la Grecia''. E invece, con il Patto asilo e immigrazione, ''si può, ad esempio, quando sei Viktor Orban, decidere che il proprio contributo alla solidarietà europea sia finanziare filo spinato intorno all'Ungheria e non accogliere i richiedenti asilo". Il trattato di ''Dublino è una catastrofe umana, è una catastrofe politica che genera caos, fa dormire gente per strada, sballotta le persone di Paese in paese", avverte Glucksmann. E invece servono le stesse regole per ''la Svezia, la Francia, la Grecia, perché quello che facciamo adesso, quello che abbiamo creato, è Kafka", ha concluso.

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