Tra i 28 ministri della difesa
europea sono emersi "una volontà politica" ed "una
determinazione molto più forte" a favore della realizzazione di
una vera difesa comune europea. Lo ha rilevato Roberta Pinotti
nella riunione informale ad Amsterdam, alla quale ha partecipato
anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. E'
noto che nella Ue la politica di difesa comune, pur prevista dal
Trattato di Lisbona, è finora rimasta lettera morta ma secondo
Pinotti la richiesta francese di attivare l'art.42.7 dopo le
stragi degli attacchi di novembre "è stata una spunta ulteriore
a lavorare insieme". Nella riunione di oggi, secondo Pinotti,
"non ci sono stati freni a mano", ma - ha osservato - "capiremo
se siamo riusciti a fare un passo avanti se, assieme agli
obiettivi comuni su cui stiamo lavorando, nel piano strategico
fglobale europeo ci sarà anche l'indicazione per risorse
finanziarie" che "sono fondamentali se effettivamente vogliamo
costruire anche un'Europa della Difesa".
La ministra olandese, Jeanine Hennis-Plasschaert, dal canto
suo ha osservato che al tavolo dei ministri europei è ormai
"chiaro che nessuno stato membro sarà in grado di affrontare da
solo" le sfide della Russia a est e del terrorismo a sud dellla
Ue. "Là fuori c'è la guerra, nessuno può negarlo - ha osservato
- e non possiamo continuare a scrivere carte, dobbiamo agire".
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