Nella riforma del Meccanismo
europeo di stabilità (Mes, ovvero l'ex fondo salva-Stati) "non
c'è nessuna ristrutturazione automatica" del debito, "anzi, al
contrario, stiamo riprogettando, ridisegnando e proponendo nuovi
strumenti per impedire l'effetto contagio che si è verificato
nella crisi del 2009-2010": lo ha detto il presidente
dell'Eurogruppo, Mario Centeno, rispondendo all'eurodeputato
della Lega Antonio Maria Rinaldi durante l'audizione al
Parlamento Ue. Rinaldi metteva in luce i rischi della riforma
del Mes, con le clausole di ristrutturazione sul debito, e
lamentava che i Parlamenti non fossero stati consultati sulle
decisioni già prese dell'Eurogruppo sulla riforma dello
strumento. Centeno ha spiegato che il nuovo trattato Mes "l'anno
prossimo dovrà essere ratificato da tutti i Paesi, dall'organo
preposto", e quindi è quella la sede per discuterlo nei
parlamenti nazionali. "In quel dibattito emergeranno i vari
elementi e noi speriamo sia ratificato da tutti", ha aggiunto.
Il Mes "è stato uno strumento molto importante per superare le
difficoltà della crisi" di questi anni, e "se 10 anni fa
avessimo avuto già uno strumento come l'Esm, posso garantirle
che avremmo potuto gestire la crisi molto meglio", ha poi
chiarito.
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