"Venerdì 28 presenteremo la
proposta rivista della Commissione per il bilancio Ue 2015" ma
"stiamo anche lavorando a un bilancio d'esercizio provvisorio in
caso non ci fosse un accordo". Così la vicepresidente della
Commissione Ue Kristalina Georgieva all'Europarlamento,
avvertendo di "pregare veramente per non far subire ai nostri
cittadini il sistema dei dodicesimi provvisori perché significa
meno soldi dove ce n'è bisogno".
L'esecutivo comunitario presenterà quindi un piano per lo
smaltimento delle fatture non pagate, accumulatesi a 25-30
miliardi di euro per i continui tagli degli stati membri e che
finiscono per andare a pesare sul bilancio del 2015 e di quelli
degli anni successivi. La Commissione Ue, ha assicurato
Georgieva, farà del suo meglio per agire come un "mediatore
onesto", mentre il presidente della commissione bilancio
dell'Europarlamento ha sottolineato la sua "grande delusione"
per il mancato accordo dovuto al comportamento "irresponsabile"
del Consiglio Ue, che si ostina a non voler pagare il dovuto per
i programmi Ue realizzati.
La presidenza italiana, ha spiegato il sottosegretario Enrico
Zanetti, "continuerà a lavorare come ha fatto in questi mesi"
per arrivare a un accordo durante i nuovi negoziati. Nonostante
il precedente fallimento dovuto a motivi "tecnici e politici",
infatti, ha sottolineato, sono comunque stati fatti "progressi
rispetto alle posizioni di partenza" di "netta chiusura", in
particolare sull'utilizzo del margine di flessibilità e degli
introiti Ue extra per appianare parte del 'buco' dei pagamenti
inevasi. Serve però, ha avvertito uno dei relatori
dell'Europarlamento, la spagnola Eider Gardiazabal Rubial,
"volontà politica" per trovare una soluzione da parte degli
stati membri, che finora è mancata.
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