Le importazioni di acciaio in
Europa sono salite al 24% nel 2016, dal già record 17% del 2015,
a causa del dumping dai Paesi terzi, come la Cina. E' l'allarme
lanciato dall'associazione europea dell'acciaio, Eurofer, in
occasione dello European Steel Day 2017. "Buona parte di questa
quota di import gonfiata ha a che vedere con il dumping di
acciaio a basso prezzo non equo proveniente da Paesi terzi", ha
affermato il direttore generale di Eurofer Axel Eggert. Allo
stesso tempo, però, l'anno scorso l'attività totale dei settori
legati alla siderurgia "è cresciuta dell'1,7%", ha
soottolineato. "Questi sono tempi sia di sfida che eccitanti per
l'industria europea dell'acciaio", ha affermato Eggert, in
quanto dal clima al commercio sino all'innovazione, il settore
siderurgico "vede una serie di minacce ma anche di opportunità".
Per questo è "importante" per Eurofer che la riforma Ue del
sistema Ets sulle quote di CO2 post 2020 in via di completamento
"debba equilibrare la protezione del clima con la necessità di
sostenere la capacità di innovazione e la competitività
dell'industria". Questa ha infatti cominciato a produrre da
diversi anni una serie di materiali avanzati che mitigano le
emissioni di CO2 in altri settori, per cui con le "giuste
condizioni economiche e di ricerca" per investire ancora di più
nell'innovazione il settore - avverte Eurofer a Bruxelles -
potrà ulteriormente "ridurre le emissioni in larghe
proporzioni".
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