La prossima COP22 di Marrakesh, dove dal 7 novembre prossimo si inizierà a discutere di come concretizzare gli impegni di Parigi, inclusi quelli finanziari, si avvicina e per parteciparvi da protagonista l'Ue deve depositare "gli strumenti" della ratifica alle Nazioni Unite entro il 7 ottobre.
Perciò oggi i ministri sono chiamati, per la prima volta, ad approvare all'unanimità un accordo "misto" (di competenza nazionale e comunitaria) senza prima aver completato le procedure di ratifica a livello nazionale. Questo permetterà al Parlamento di completare l'iter di approvazione la prossima settimana a Strasburgo e, dopo un nuovo passaggio formale in Consiglio, la ratifica sarà depositata a New York.
La decisione politica attesa oggi, sarà quindi accompagnata da una dichiarazione congiunta da parte della Commissione, Consiglio e gli Stati membri che sottolineerà l'eccezionalità della procedura e ricorderà l'importanza del ruolo dei parlamenti nazionali nel processo di ratifica, in risposta alle preoccupazioni espresse - tra gli altri - da Polonia, Danimarca e Italia e la necessità di non tenere fuori dal negoziati gli Stati Ue che non sono ancora pronti alla ratifica. "Certamente ci sono Paesi che hanno bisogno di chiarimenti, ma non sulla questione di fondo - ha commentato Royal - e il fatto che i governi chiedano garanzie sulle procedure indica la serietà con cui tutti stanno gestendo gli impegni presi a Parigi". Ad oggi i paesi Ue che hanno completato le procedure di ratifica nazionali sono Francia, Ungheria, Austria e Slovacchia.
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