Dopo sei anni, l'Organizzazione
internazionale per l'aviazione civile (Icao) ha raggiunto un
accordo su nuovi standard di emissioni di CO2. L'intesa,
raccomandata da 170 esperti internazionali, per l'Ue
"rappresenta un passo importante per ridurre le emissioni del
trasporto aereo", ha dichiarato la commissaria europea ai
trasporti Violeta Bulc. Attaccano invece gli ambientalisti
europei di Transport & Environment, secondo cui i nuovi standard
sarebbero 'inefficaci'.
Le nuove misure, riferisce Icao, dovrebbero essere applicate
ai nuovi aeroplani dal 2020, ma anche alle consegne attualmente
in produzione previste dal 2023. La data limite per aerei che
non rispettano le regole è fissata al 2028. Nella sua forma
attuale, la norma riconosce riduzioni di CO2 derivanti da una
serie di possibili innovazioni tecnologiche, strutturali,
dell'aerodinamica o basati sulla propulsione. "L'Ue ha giocato
un ruolo centrale nel centrare questo accordo, come ha fatto
alla COP21 a Parigi", ha commentato Bulc, che spera che questo
passo spiani la via in autunno "alla creazione di una misura
globale basata sul mercato per compensare le emissioni
dell'aviazione".
Insoddisfatti gli ambientalisti di Transport & Environment
(T&E), secondo cui la decisione dell'Icao "è vittima di
pressioni commerciali", e di fatto implica poche varianti agli
aerei in produzione del duopolio Airbus e Boeing.
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