Il regime energetico della
superinterrompibilità in Sardegna e Sicilia applicato alle
grandi industrie energivore è lecito in quanto "funzionale a
garantire la sicurezza dell'approvvigionamento del sistema ed
evitare i grandi black-out". Lo afferma l'eurodeputato Pd Renato
Soru, secondo cui le indicazioni provenienti da Corte dei conti
Ue ed Europarlamento nel rapporto 2015 sulla concorrenza
"suggeriscono un atteggiamento di flessibilità nell'ottica di
una maggiore stabilità ed accessibilità all'approvvigionamento
energetico, anche sotto il profilo economico".
Di conseguenza "appare pienamente evidente in base a questi
orientamenti l'ammissibilità del regime di superinterrompibilità
applicato alle grandi aziende energivore delle due isole
maggiori", afferma Soru, sottolineando che "le remunerazioni
collegate a questo regime sono in grado di compensare almeno in
parte gli squilibri di costo legati al consumo di energia".
"In queste ore a Bruxelles si sta giocando una partita decisiva
per il futuro dell'Alcoa di Portovesme e per un segmento
strategico dell'industria italiana", afferma l'eurodeputato,
ricordando che finora sulla questione ha pesato l'orientamento
delle autorità per la concorrenza "restie a prolungare questo
regime per timore di distorsioni di mercato". Da qui l'auspicio
di un nuovo corso sulle politiche Ue della concorrenza. "È
diventato ormai un grave ostacolo a una vera integrazione
europea un'errata interpretazione delle norme da parte della
Commissione", per questo, conclude Soru, "ci aspettiamo che
tenga conto del patrimonio rappresentato dalla filiera
dell'alluminio in Sardegna, e agisca con misure concrete volte a
rilanciare lo stabilimento di Portovesme e a garantire la
sostenibilità delle sue produzioni sul mercato".
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