L'Unione europea per il 2025
punta a riusare e riciclare almeno il 60% dei suoi rifiuti
urbani, per il 2030 il 65%. Queste le ultime cifre al vaglio
della Commissione europea, secondo la bozza delle nuove regole
sul fronte rifiuti vista da ANSA, del cosiddetto pacchetto
sull'economia circolare che dovrebbe essere proposto il prossimo
2 dicembre a Bruxelles.
L'ultima bozza della nuova direttiva sui rifiuti pare meno
ambiziosa di quella del precedente esecutivo Ue, dove il 70%
rappresentava "la quota minima" da raggiungere per il riciclo
dei rifiuti urbani a livello Ue. Nell'attuale proposta è inoltre
previsto per sette Paesi, evidentemente ancora molto indietro
nel riciclo rispetto agli altri, un possibile rinvio di cinque
anni per centrare i target Ue, ridimensionati quindi
rispettivamente al 50% per il 2025 e al 60% per il 2030. Si
tratta di Estonia, Grecia, Croazia, Lettonia, Malta, Romania e
Slovacchia.
Quanto alle discariche, nella bozza di Bruxelles si parla di
una "graduale limitazione del loro uso al 10% dei rifiuti
urbani", mentre nella proposta del precedente esecutivo Ue era
chiaro il divieto per i materiali da riciclo dal 2025. Scomparso
anche l'obiettivo indicativo di riduzione di un terzo dei
rifiuti marini e degli sprechi di cibo. Sul fronte
dell'eco-design dei prodotti invece, il primo passo sarà una
proposta "a breve" per rendere più facile smontare e riciclare
display elettronici, come gli schermi di pc e televisori.
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