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Bruxelles aumenterà i dazi sulle auto elettriche cinesi

Bruxelles aumenterà i dazi sulle auto elettriche cinesi

Lo riporta il Financial Times. Prevista per oggi la comunicazione

Bruxelles, 12 giugno 2024, 12:52

Redazione ANSA

ANSACheck
Ft, l 'Ue aumenterà dazi su auto elettriche cinesi © ANSA/EPA

Ft, l 'Ue aumenterà dazi su auto elettriche cinesi © ANSA/EPA

BRUXELLES - La Commissione europea ha deciso che dal mese prossimo ci sarà un aumento dei dazi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina che potrebbe arrivare fino al 25%. Lo scrive il Financial Times online, secondo il quale la comunicazione della decisione dovrebbe arrivare già oggi.

La decisione sull'aumento dei dazi, se sarà confermata, arriva dopo mesi di indagini condotte dai servizi della Commissione per verificare l'esistenza di sussidi pubblici destinati ai produttori cinesi di auto elettriche che falsano la concorrenza. La Cina, dal canto suo, ha ripetutamente cercato in questi ultimi giorni di dissuadere l'Ue da adottare la misura anche minacciando ritorsioni. La Germania, che ha importanti legami economici e commerciali con Pechino, si è sempre detta contraria all'aumento dei dazi (già oggi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina viene applicata una tariffa doganale del 10%). Favorevoli all'imposizione di maggiori dazi sono invece altri Paesi Ue, in primo luogo Francia e Spagna.

Secondo il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Lin Jian, "l'Ue colpisce i suoi propri interessi con i dazi alle importazioni di veicoli elettrici made in China". Pechino adotterà tutte le misure per "difendere con fermezza i suoi diritti e interessi legittimi" sulle ipotesi di dazi fino al 25%. "Esortiamo l'Ue a rispettare il suo impegno a sostenere il libero scambio, a opporsi al protezionismo e a collaborare con la Cina per salvaguardare la cooperazione economica e commerciale complessiva bilaterale", ha aggiunto Lin.

I dazi Ue minerebbero anche "la stabilità della produzione automobilistica globale e della catena di fornitura", ha aggiunto Lin. Il settore automobilistico europeo si trova ad affrontare la minaccia esistenziale legata alla transizione energetica con il passaggio dai motori a combustione a quelli alimentati da energie alternative, soprattutto elettrico in cui la Cina ha un peso di leadership globale. L'anno scorso Bruxelles ha lanciato un'indagine sui sussidi cinesi alla produzione di veicoli elettrici, al fine di mettere un freno a presunte pratiche sleali che minavano le case automobilistiche europee. Lo stallo dei veicoli elettrici si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Pechino e i Paesi occidentali, che stanno investendo miliardi nella transizione energetica e che accusano il Dragone di concorrenza sleale su tutto, dalle turbine eoliche ai pannelli solari. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen aveva anticipato che Bruxelles stava pianificando un'azione "mirata" sulla vicenda, dopo che gli Stati Uniti avevano quadruplicato i dazi sui veicoli elettrici cinesi portandoli al 100%.

Pechino è il più grande esportatore di automobili al mondo e l'Europa è un suo mercato di riferimento critico: le importazioni Ue di veicoli elettrici dalla Cina sono aumentate rapidamente da 57mila nel 2020 a circa 437milaz nel 2023, secondo le stime del Peterson Institute for International Economics. Rhodium Group, invece, ha stimato che nello stesso periodo il valore dei flussi sia aumentato da 1,6 miliardi a 11,5 miliardi di dollari.

Il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha detto che "il nostro obiettivo non è chiudere il mercato europeo ai veicoli elettrici cinesi, ma garantire che la concorrenza sia leale".

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