/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Irlanda al voto europeo, sfida sull'immigrazione

Irlanda al voto europeo, sfida sull'immigrazione

I maggiori partiti dominano sondaggi. Estrema destra non emerge

LONDRA, 27 maggio 2024, 11:17

Redazione ANSA

ANSACheck

Irlanda al voto europeo, sfida sull 'immigrazione © ANSA/EPA

(di Alessandro Carlini) - LONDRA - L'immigrazione, con le proteste contro gli alloggi destinati dal governo ai richiedenti asilo in attesa di risposta degenerate di recente in scontri nelle strade, è il tema centrale su cui si giocano le elezioni europee in Irlanda, dove si va alle urne venerdì 7 giugno anche per le amministrative.
    Il Paese storicamente votato all'emigrazione sta infatti affrontando una situazione sociale rovente fra l'aumento degli arrivi di migranti, a cui si somma la presenza di 100 mila profughi ucraini accolti dopo l'inizio della guerra contro la Russia, e la drammatica carenza di abitazioni a costo sostenibile, con la conseguente impennata dei senzatetto.
    Fenomeno ormai così diffuso che per la prima volta, grazie all'azione condotta dalle associazioni di volontariato, è stato reso possibile il voto anche agli homeless: il loro numero a Dublino è quadruplicato in dieci anni, arrivando a quasi 14.000 su una popolazione inferiore ai 600 mila abitanti. Questo però secondo gli esperti e i sondaggi non è destinato a tradursi in un voto di protesta contro la coalizione di governo alla guida del Paese, fondata sull'accordo di maggioranza tra Fine Gael e Fianna Fail. Le due storiche forze dominanti rivali del centro-destra irlandese sono costrette a convivere pur di rimanere in sella, puntellate per ragioni di sopravvivenza dalla stampella del Green Party, con lo scopo di tenere fuori dalla stanza dei bottoni lo Sinn Fein, partito di sinistra radicale divenuto per la prima volta forza di maggioranza relativa nella Repubblica alle urne nel 2020, che visto il suo primato anche in Irlanda del Nord negli ultimi tempi ha rilanciato le istanze di riunificazione dell'isola sotto Dublino.
    Ma in queste elezioni il focus resta sull'immigrazione, rispetto alla quale il giovane premier Simon Harris (Fine Gael), subentrato a sorpresa in aprile a Leo Varadkar, ha dovuto affrontare un'emergenza, con accampamenti di tende lungo le vie di Dublino e così centinaia di persone che si sono aggiunte agli irlandesi già costretti a vivere per strada. Oltre a promettere una riforma restrittiva basata su più controlli e sulle espulsioni di chi non è in regola, Harris aveva annunciato nelle settimane scorse una legge d'urgenza per rimpatriare il numero crescente di migranti giunti nella Repubblica dalla confinante Irlanda del Nord, puntando il dito contro la minaccia di trasferimento rappresentato dal piano Ruanda, introdotto dal governo britannico a scopo dissuasivo per inviare nel Paese africano quote di richiedenti asilo giunti illegalmente nel Regno Unito ma destinato molto probabilmente a non venire mai attuato.
    Nonostante questa situazione il Fianna Fail, all'interno del gruppo di Renew Europe e il Fine Gael (nel Ppe), così come lo Sinn Fein (nel gruppo della Sinistra, Gue/Ngl), deciso a giocare la carta del partito antagonista ad esempio mettendo in discussione il nuovo patto dell'Ue su immigrazione e asilo, sembrano sicuri di assicurarsi almeno tre seggi ciascuno nell'europarlamento dei 14 irlandesi, uno in più rispetto ai 13 del 2019 dopo un'ultima ripartizione seguita all'uscita del Regno Unito dall'Ue con la Brexit.
    Su temi fondamentali di politica estera la voce dell'Irlanda in Europa appare comunque unita, come sul riconoscimento dello Stato palestinese insieme alla Spagna e alla Norvegia, e sull'opposizione alla linea dura e all'invio delle armi all'Ucraina. Nelle rilevazioni demoscopiche non hanno preso piede le formazioni di estrema destra sebbene siano state protagoniste delle proteste violente contro i migranti mentre si prevede l'affermazione dei candidati indipendenti. Rischiano invece di perdere il loro seggio all'europarlamento due esponenti indipendenti della sinistra radicale finiti spesso al centro della scena politica: la pasionaria Clare Daly e Mick Wallace, uso a presentarsi in aula in ciabatte e maglia del Torino e che ha recentemente usato l'emiciclo per scaldare l'atmosfera del derby della Mole scagliando insulti, in un italiano precario, nei confronti della Juventus.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.