BRUXELLES "Ho parlato con il presidente Erdogan per discutere dell'accumulo di forze da parte della Russia in Ucraina e dintorni. L'ho ringraziato per il suo sostegno attivo e l'impegno personale per trovare una soluzione politica, e ho accolto con favore il forte sostegno pratico della Turchia all'Ucraina. La Nato rimane pronta al dialogo". Lo ha scritto su Twitter il capo della Nato Jens Stoltenberg.
"Se la Russia e la Cina vogliono cooperare per rafforzare la pace e la sicurezza globale, nel quadro delle regole internazionali, non abbiamo nulla da obiettare". Così un portavoce della Commissione Ue a proposito dell'incontro a Pechino tra Vladimir Putin e Xi Jinping. Per il portavoce, né l'incontro né la dichiarazione congiunta pubblicata dopo il meeting rappresenta qualcosa di nuovo, perché sono cose che abbiamo "già sentito prima".
La Cina "per la prima volta" ha criticato la politica delle porte aperte della Nato, "affiancandosi alla Russia". E questo viola la sovranità dei Paesi di scegliere senza influenze il proprio percorso e le proprie alleanze. Lo ha detto Stoltenberg in conferenza stampa con il presidente polacco Andrzej Duda. "Dobbiamo rispettare le scelte dei Paesi e non tornare alle sfere di influenza, quando i grandi Paesi dicevano ai piccoli cosa devono fare".
"Se la Russia vuole meno Nato ha ottenuto il contrario" ha aggiunto Stoltenberg, ricordando come dopo l'annessione illegale della Crimea nel 2014 la Nato "per la prima volta, al summit di Washington 2016" ha deciso di dislocare delle truppe nell'Est dell'Europa. Ora, nel contesto delle tensioni al confine con l'Ucraina, la Nato ha "rafforzato nuovamente il suo contingente", alcuni alleati hanno inviato "forze addizionali" e - ha sottolineato il segretario generale della Nato - "stiamo discutendo aggiustamenti di lungo termine".
Il presidente polacco Andrzej Duda ha chiesto, nel corso del suo incontro con Stoltenberg, "un rafforzamento della Nato lungo tutto il fronte orientale" e tale rafforzamento dovrebbe passare da "una scelta collettiva dell'Alleanza". Duda ha anche sottolineato che, se le forze russe dislocate in Bielorussia per le esercitazioni "non dovessero lasciare immediatamente il Paese", la Nato dovrebbe reagire "di conseguenza", poiché significherebbe "l'apertura di un nuovo distretto militare ai suoi confini". Duda ha inoltre chiesto a Stoltenberg di organizzare un incontro "Nato-Ucraina e Nato-Georgia", in vista del summit di Madrid di fine giugno, al livello dei capi di stato, per "mostrare solidarietà a questi Paesi, che continuano a riaffermare il loro impegno verso la Nato".
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