STRASBURGO - La Bulgaria ha violato il diritto dell'ex re Simeone II e di sua sorella, l'ex principessa Maria-Luisa Borisova Chrobok, a sfruttare commercialmente le foreste di loro proprietà, un'attività che secondo loro avrebbe potuto rendergli 1 milione di euro nell'arco di 10 anni. L'ha stabilito la Corte di Strasburgo (Cedu). Ma gli ex reali hanno perso la battaglia per la restituzione delle tenute di Saragyol e Sitnyakovo, e sui diritti di proprietà e sfruttamento di altri beni. I giudici di Strasburgo hanno dichiarato questa parte del loro ricorso inammissibile.
I giudici hanno stabilito che la moratoria imposta dallo Stato bulgaro nel 2009 sulla commercializzazione delle foreste da parte dell'ex famiglia reale "è stata una misura sproporzionata" perché "è durata un tempo eccessivamente lungo, soprattutto se si considera che doveva essere temporanea" e anche perché gli ex reali non hanno avuto alcuna possibilità di contestare le restrizioni impostegli davanti a un tribunale.
Nel loro ricorso Simeone II e la sorella affermano che, tra il 2009, quando è entrata in vigore la moratoria, e l'ottobre del 2018, avrebbero potuto guadagnare un milione di euro dallo sfruttamento delle foreste. A questa richiesta di risarcimento la Corte di Strasburgo ha risposto che non ha attualmente elementi sufficienti per esprimersi, e ha dato agli ex reali e allo Stato sei mesi di tempo per fornire le loro osservazioni sulla questione o trovare un accordo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA