BRUXELLES - Rafforzare l'autonomia strategica Ue integrando il mercato interno, accelerare la doppia transizione verde-digitale, e ridurre la dipendenza nelle materie prime dagli altri Paesi, a partire dalla Cina. E' quanto si prefigge la Commissione Ue nella revisione della sua strategia industriale presentata oggi e originariamente approvata il 10 marzo 2020, quando fu però dichiarata la pandemia di Covid-19 e le attività produttive subirono l'impatto negativo delle misure restrittive.
In tutta risposta, nel documento odierno rientra la proposta di uno strumento di emergenza per il mercato unico "per garantire la libera circolazione di persone, beni e servizi in caso di crisi future". L'obiettivo è evitare i blocchi al traffico merci e alla circolazione dei cittadini Ue che hanno caratterizzato soprattutto la prima ondata della pandemia.
La crisi ha reso poi palese "la necessità di analizzare e affrontare le dipendenze strategiche, sia tecnologiche che industriali", si legge nel documento, accompagnato anche da un'analisi su 137 prodotti, che rappresentano il 6% del valore totale delle importazioni dell'Ue in settori strategici per i quali l'Ue è fortemente dipendente dagli altri Paesi.
Dall'energia, ai microchip, passando per l'industria farmaceutica e per tutti quei prodotti "rilevanti per sostenere le trasformazioni verdi e digitali". L'intenzione di Bruxelles è di "lavorare per diversificare le catene di approvvigionamento internazionali".
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