Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Lavoro: Ue, garantire salari che consentano vita dignitosa

Lavoro: Ue, garantire salari che consentano vita dignitosa

Commissario Schmit, tutelare bassi redditi

03 giugno 2020, 17:00

Redazione ANSA

ANSACheck

BRUXELLES - L'Ue è stata particolarmente colpita dalla pandemia di coronavirus, con gravi ripercussioni sulle economie degli Stati membri, sulle imprese e sui redditi dei lavoratori e delle famiglie. Garantire ai lavoratori Ue retribuzioni che consentano di vivere in modo dignitoso è fondamentale per la ripresa e per costruire economie eque e resilienti. I salari minimi devono svolgere un ruolo importante in tal senso e sono rilevanti sia per i paesi che si basano su minimi salariali stabiliti con contratti collettivi sia in quelli dove vige un salario minimo legale. Così la Commissione Ue annunciando l'avvio della seconda fase di consultazione dei sindacati europei e delle organizzazioni dei datori di lavoro su come garantire salari minimi equi. La Commissione non intende fissare un salario minimo uniforme a livello Ue né armonizzare i sistemi di determinazione dei salari minimi. Ogni eventuale misura verrebbe applicata in modo diverso in funzione dei sistemi e delle tradizioni dei singoli Stati nella determinazione dei salari minimi, rispettando le competenze nazionali e la libertà contrattuale delle parti sociali. 

Il documento della seconda fase di consultazione illustra le possibili modalità in cui l'Ue può intervenire per fare in modo che i salari minimi siano fissati a livelli adeguati e tutelino tutti i lavoratori. La contrattazione collettiva deve svolgere un ruolo determinante, come evidenziano le risposte delle parti sociali alla prima fase di consultazione. L'iniziativa dell'Ue intende pertanto garantire che: i salari siano determinati grazie a una contrattazione collettiva ben funzionante; i quadri nazionali consentano la determinazione e l'aggiornamento periodico dei salari minimi legali sulla base di criteri chiari e stabili; le parti sociali siano effettivamente coinvolte nella determinazione dei salari minimi legali per garantire la loro adeguatezza; siano eliminate o limitate le variazioni e le esenzioni a livello di salari minimi; i quadri nazionali in materia di salari minimi siano effettivamente rispettati ed esistano meccanismi di controllo. Le parti sociali sono invitate a rispondere entro il 4 settembre 2020 alle domande poste dalla consultazione, che comprendono il tipo di strumento ritenuto più appropriato. La Commissione sta prendendo in esame strumenti di tipo sia legislativo che non legislativo, in particolare una direttiva in materia di condizioni di lavoro e una raccomandazione del Consiglio. Questa seconda fase di consultazione sarà seguita da negoziati tra le parti sociali al fine di concludere un accordo a norma dell'articolo 155 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) o dalla presentazione di una proposta da parte della Commissione europea.

"Nei nostri sforzi per una ripresa inclusiva dalla crisi del coronavirus, vogliamo garantire che tutti i lavoratori dell'Ue siano tutelati da un salario minimo equo, che consenta loro di vivere in condizioni dignitose ovunque lavorino". Così il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis. "Le parti sociali svolgono un ruolo fondamentale nella negoziazione dei salari a livello nazionale e locale e dovrebbero essere coinvolte nella definizione di salari minimi sia nei paesi che si basano solo su minimi salariali stabiliti con contratti collettivi sia nei paesi con un salario minimo legale", ha aggiunto. 

"Nell'Unione europea un lavoratore su 6 è classificato come lavoratore a bassa retribuzione e si tratta per la maggior parte di donne. Questi sono i lavoratori che hanno continuato a far andare avanti le nostre economie e la nostra società quando tutto il resto ha dovuto fermarsi". E' quanto ha dichiarato Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali a proposito dell'avvio oggi da parte della Commissione Ue alla seconda fase di consultazione delle organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro europee sulle modalità per garantire salari minimi equi a tutti i lavoratori dell'Unione europea. "Ma paradossalmente sono proprio loro che saranno maggiormente colpiti dalla crisi - ha aggiunto -. I lavori su un'iniziativa a favore dei salari minimi nell'Ue costituiscono un elemento essenziale della nostra strategia di ripresa. Tutti meritano un tenore di vita dignitoso". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.