BRUXELLES - Sono 7.670 i nomi di 'foreign fighter' di Paesi Ue sulla lista nera della Turchia. Emerge dalla relazione annuale di Europol sul terrorismo, presentata dal direttore Rob Wainwright, alla riunione informale dei ministri dell'Interno a Malta, che avverte sulla crescente minaccia terrorismo, col rientro massiccio dei combattenti da Irak e Siria, "se come sembra, l'Isis sarà sconfitto". D'altra parte, uno dei nuovi elementi di cui si è arricchita la propaganda del Califfato nel 2016, si rileva, è che "in caso di sconfitta in Siria e Iraq, l'Isis chiede ai propri affiliati, in altre aree geografiche, di portare avanti la lotta".
Le donne hanno assunto ruoli più operativi nelle attività terroristiche jihadiste in Europa, così come anche i bambini o i giovani adulti. Uno su quattro (26%) delle persone arrestate, nel 2016, erano donne, "un importante aumento", se comparato al 18% del 2015. Emerge dalla relazione di Europol. Inoltre, nonostante una diminuzione delle partenze verso le aree di crisi, la Gran Bretagna ha segnalato un aumento nel numero di donne, famiglie e minori impegnati nel conflitto in Iraq e Siria, mentre l'Olanda ha evidenziato che oltre 40 bambini (fino a 12 anni) sono andati nelle zone di conflitto. Nel 2016 sono state 135 le vittime di attentati jihadisti nell'Ue, mentre gli attacchi registrati sono stati 13 (5 in Francia; 4 in Belgio; e 4 in Germania), 10 di questi portati a compimento. Gli arresti per presunti crimini connessi al terrorismo islamista nel 2016 sono stati 718, soprattutto in Francia (429), dove sono aumentati per il terzo anno di seguito.
Nel 2016 si è registrata una diminuzione della produzione e della diffusione on-line della propaganda del Califfato, questo grazie anche alle misure adottate da alcune piattaforme dei social network, che iniziano a dare risultati, evidenzia la relazione di Europol. Cambiamenti si registrano anche nei contenuti propagandistici: dalla retorica dell'Islam vittorioso si è passati ai richiami a vendicare l'Islam sunnita, "sotto attacco da parte di una presunta alleanza ebraico-sciita e dall'alleanza internazionale anti-Isis". In questo scenario, si rileva, al-Qaeda ha cercato di approfittare dello spazio lasciato dall'Isis, muovendosi, come il suo avversario, su Telegram, dove è più difficile incorrere nell'oscuramento.
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