Due le opzioni sul periodo di riferimento, su cui stanno discutendo gli esperti dei paesi membri. La prima, preferita dall'Italia, prenderebbe a parametro per il taglio delle quantità pescate le catture 2015. La seconda alternativa, privilegiata da paesi come la Spagna, prenderebbe come punto di partenza la media del quinquennio 2011-2015. Altro elemento controverso è la ripartizione dello sforzo di riduzione tra i Paesi Iccat e tra quelli europei. Intanto l'Italia, con l'appoggio di Spagna, Portogallo e Grecia, ha chiesto oggi un incremento della quota pesca per il tonno rosso del Mediterraneo, oltre l'aumento del 20% annuo già concordato per il periodo 2014-2017. La richiesta era stata già anticipata dal sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione a margine del consiglio agricoltura e pesca del 10 ottobre. La richiesta è legata alla discussione sull'introduzione di quote per la pesca del pesce spada. La Commissione e altri Paesi come la Francia, però, hanno invitato ad attendere la nuova valutazione scientifica degli stock che dovrà essere compiuta nel 2017 e a mantenere l'incremento nei livelli già stabiliti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA