BRUXELLES - "Se passa il no si perdono 500 milioni di euro l'anno di risparmio sull'abolizione dei dazi", non cresceranno i posti di lavoro, le imprese europee non potranno partecipare agli appalti pubblici in Canada e i "nostri professionisti" perderanno una "opportunità di internazionalizzazione". Così l'europarlamentare del Ppe Salvatore Cicu commenta le trattative degli ultimi giorni per superare il blocco della Vallonia e arrivare alla firma del trattato di libero scambio fra Ue e Canada, il Ceta. "Il veto imposto" all'intesa commerciale "è un affondo che non soltanto compromette la credibilità dell'Unione europea sul piano internazionale, bensì anche sulla sua stabilità politica interna. Occorre un serio ravvedimento da parte degli stati membri", commenta Cicu in una nota.
"Il sistema europeo non può rinunciare a un lavoro durato anni", aggiunge, "l'accordo rispetterà pienamente le norme europee in settori quali la sicurezza alimentare e i diritti dei lavoratori" e contribuirà anche "a prevenire le copie illecite di innovazioni e prodotti tradizionali dell'Ue". "Se oggi questa rivoluzione non passerà ci troveremo di fronte a un fallimento enorme", conclude Cicu, che potrebbe avere ripercussioni anche "sul destino del Ttip", l'intesa commerciale che l'Ue sta negoziando con gli Usa.
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