"La sharing economy è un
fenomeno in rapida evoluzione: già oggi vale 13 miliardi di euro
del Pil mondiale, una cifra destinata ad aumentare in modo
esponenziale fino a superare i 300 miliardi nel 2025". Così
l'europarlamentare Nicola Danti (Pd) relatore per l'economia
collaborativa ha dato il via, in commissione mercato Interno e
Protezione dei consumatori, al primo scambio di opinioni sul
questo tema.
"L'economia collaborativa - ha osservato Danti - può
rappresentare per l'Europa una grande opportunità di crescita,
sulla base di un modello di sviluppo più sostenibile. Può
garantire nuove possibilità di lavoro, di innovazione e di
inclusione sociale. Nostro obiettivo - ha aggiunto - deve essere
quello di perimetrare il campo di gioco della sharing economy,
senza però volerlo recintare. Per questo, servirà un sistema di
regole a livello europeo, semplice ma efficace, che consenta lo
sviluppo di questo settore ed eviti conseguenze negative sui
settori tradizionali dell'economia, garantendo i diritti dei
lavoratori ed evitando ogni possibile rischio per i
consumatori".
Secondo Danti occorrerà "definire le caratteristiche dei
principali attori coinvolti nel sistema dell'economia
collaborativa, a partire dai prestatori di servizi, tracciando
un confine tra professionismo e prestazione occasionale e le
varie declinazioni di quest'ultima". Inoltre bisognerà chiarire
il ruolo delle piattaforme online, che della sharing economy
sono il vero motore. Una buona definizione dei loro obblighi e
delle loro responsabilità non potrà che rendere più chiari e
certi i diritti dei consumatori europei. Nei prossimi mesi - ha
concluso Danti - lavoreremo per dare risposte chiare che
permettano a questo fenomeno di svilupparsi in modo ben
regolato".
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