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Appello Tusk a migranti irregolari, non venite in Europa

Appello Tusk a migranti irregolari, non venite in Europa

Tsipras, punire chi nega solidarietà. Piano salva-Schengen

03 marzo 2016, 20:48

Redazione ANSA

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Donald Tusk in Turchia © ANSA/AP

BRUXELLES - "Voglio fare un appello ai migranti economici irregolari, ovunque voi siate: non venite in Europa, non date retta ai contrabbandieri, non rischiate vita e soldi. Significa dare tutto per non avere nulla in cambio. La Grecia o qualsiasi altro stato europeo non saranno più paesi di transito. Le regole di Schengen torneranno di nuovo in vigore". Nel suo giro delle capitali della 'rotta balcanica' in vista del vertice straordinario di lunedì, Donald Tusk ha scelto Atene per lanciare il suo messaggio ai clandestini.

 

Con flussi dalla Turchia ancora largamente fuori controllo, il presidente del Consiglio europeo cerca di scoraggiare chi si affolla alle porte dell'Europa con una dichiarazione. Rilanciata via Twitter mentre la Francia (che proprio oggi ha avuto la conferma di un aiuto da 22 milioni di euro da Londra) continua lo smantellamento della "giungla di Calais", nonostante la cruenta protesta di un gruppo di iraniani che si è cucito la bocca per protesta. Intanto al confine tra Grecia e Macedonia un gruppo degli oltre 10mila ammassati attorno a Idomeni ha bloccato un treno per convincere i macedoni ad aprire le porte.

 

Ad Atene, Tusk è tornato ad incontrare Alexis Tsipras. Che ha esplicitamente chiesto "sanzioni" per chi "non rispetta i Trattati", prendendo "decisioni unilaterali" di chiusura delle frontiere come l'Austria, e per chi non vuol sentire parlare di solidarietà europea sul piano Ue per i migranti, come i paesi dell'est. In serata, da Ankara, il presidente del Consiglio ha illustrato la sua idea di dissuasione: organizzare sistematici rientri massicci di irregolari dalla Grecia alla Turchia. Meccanismo già previsto per la missione che la Nato sta organizzando nel Mar Egeo e che secondo Tusk "spezzerebbe il 'business model' dei contrabbandieri".

 

Intanto la Commissione ha preparato la sua 'roadmap' per salvare Schengen entro novembre. Il ritorno delle frontiere, per la presidente degli industriali europei Emma Marcegaglia, "bloccherà il mercato interno e interromperà in modo grave la catena di valore". E l'esecutivo nella premessa della 'roadmap' ha indicato una stima di costi spaventosi: senza Schengen, in 10 anni la Ue sconterebbe una mancata crescita tra 500 e 1.400 miliardi di euro e dovrebbe sostenere costi vivi tra 5 e 18 miliardi l'anno.

 

Il Commissario Dimitris Avramopoulos presenterà ufficialmente domani la 'roadmap'. Detta i tempi alla Grecia, prevede che si ridisegni di fatto la frontiera esterna a partire dal 13 maggio, ma punta ad avere un verso corpo europeo di Guardie di frontiera e guardacoste operativo già durante l'estate e pienamente funzionante da novembre. Proposte che si scontrano con la riluttanza e le divisioni che continuano ad emergere vertice dopo vertice.

 

Per preparare l'appuntamento di lunedì prossimo Matteo Renzi oggi ha parlato con la Cancelliera Angela Merkel ed il premier olandese Mark Rutte, titolare della pr4esidenza di turno. Intanto in un bilaterale ad Amiens David Cameron e Francois Hollande sono tornati a chiedere alla Russia che fermi i bombardamenti dei moderati in Siria, dove un simulacro di tregua permette a stento il flusso di aiuti verso le città distrutte da sei anni di guerra.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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