"Si trattava di adeguare il costo del lavoro che in alcuni Paesi e' molto alto. Rispetto alle loro richieste siamo riusciti a porre un freno. Ma sia chiaro - sottolinea Sassoli - che non si tratta di indennità ai deputati ma di contratti di lavoro parlamentare a spese del Parlamento". L'aumento è incluso in uno degli articoli del Rapporto sulle previsioni di entrate ed uscite dell'Eurocamera per il 2016 firmato dal liberale belga Gerard Deprez. Ogni eurodeputato può contrattualizzare tre persone tra Bruxelles e Strasburgo (con compensi basati su titoli ed esperienza) e quante ne vuole in patria, nel proprio collegio elettorale, in maniera meno regolamentata. Nelle capitali comunitarie è il Parlamento ad erogare i salari, negli altri casi è necessario un intermediario 'neutro' che certifichi l'assunzione.
I tedeschi, visti il costo della vita e quelli legati alle assunzioni hanno chiesto l'aumento su cui si voterà domani.
Oltre a questa voce, ci sono aumenti di spesa anche la ristrutturazione degli edifici, la sicurezza e l'assunzione di personale per il segretariato generale.
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