La vite continua a essere mantenuta nel database per la Xylella presente in Puglia: per l'Efsa non ci sono ancora prove sufficienti che la 'pauca' non si attacchi alla vite. Come annunciato dal Mipaf ieri, però, è ora possibile la commercializzazione delle barbatelle se trattate con la termoterapia.
Tutte le piante ospiti in tutti i 28 e non più solo quelle provenienti dalle zone demarcate, oltre a quelle d'importazione extra Ue, potranno ora circolare in Europa ma solo se accompagnate dal loro passaporto, in modo da assicurarne la tracciabilità. Per esempio, anche le piante di ulivi greci d'ora in poi potranno essere vendute solo con il loro certificato d'origine. Si potranno inoltre mettere a dimora, ma solo per scopi di ricerca scientifica, piante ospiti in alcune delle zone di contenimento in Puglia.
Intanto tutti gli stati membri, entro fine 2016, dovranno preparare e presentare a Bruxelles un piano d'emergenza in caso di contagio da Xylella sul loro territorio. Dovranno inoltre essere lanciate campagne di informazione pubblica per turisti, viaggiatori, professionisti e trasportatori sui rischi del batterio killer degli ulivi.
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